Page 223 - Dizionario di Filosofia
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doveva restare uno dei suoi grandi autori, accanto al De Sanctis e allo Hegel. Da una

          intensa meditazione sui dati raccolti, nacque la memoria del 1893 La storia ridotta
          sotto il concetto generale dell’arte. In essa la proposta di identità tendenziale fra
          l’arte e la storia è motivata col carattere « individuale » del loro oggetto. Negli anni
          immediatamente seguenti (1895-1900) il  Croce, in stretto contatto col  Labriola, si
          avvicinò con la stessa ansia di chiarificare e di « capire » all’opera di Marx. Frutto
          di questa meditazione furono alcuni scritti, talvolta molto specialistici, raccolti poi

          nel  volume Materialismo  storico  ed  economia  marxistica  (1900).  Il  marxismo  è
          respinto  come  globale  concezione  del  mondo  ed  è  accolto  solo  come  canone  di
          interpretazione della storia, nel senso molto particolare e limitativo che a esso si
          riconosce il merito di aver posto l’accento sul momento « economico » dell’attività
          umana, spesso ignorato o trascurato dalla filosofia tradizionale. A quegli stessi anni
          dell’ultimo Ottocento risalgono l’inizio dell’amicizia con il Gentile, ancora studente
          a Pisa, e la prima formulazione del proposito di comporre un’estetica e una storia

          dell’estetica. A conclusione di un lungo travaglio di pensiero il Croce pubblicò nel
          1902 l’Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale*, un libro che
          ha  rivestito  un’importanza  assolutamente  eccezionale  nella  storia  della  cultura
          italiana e che ha esercitato una vasta influenza su tutta la cultura europea. Nel 1903
          usci  il  primo  numero  della Critica,  la  rivista  che  per  oltre  un  quarantennio  fu  la
          palestra e la guida dei migliori intellettuali italiani, assolvendo anche, specialmente

          nel  periodo  fascista,  alla  funzione  di  specchio  demistificatore  del  dilettantismo  e
          della  goffaggine  imperanti.  Se  la  funzione  importantissima  della  rivista,  punto  di
          riferimento di tutta l’intellettualità antifascista non può essere sottovalutata, è però da
          aggiungere che per certi aspetti contribuì a consolidare certe chiusure tradizionali
          della  cultura  italiana.  Ad  esempio  la  polemica  indiscriminata  contro  qualunque
          manifestazione  delle  tendenze  positivistiche  e  pragmatiste,  finì  coll’impedire  uno
          sviluppo e un arricchimento della cultura filosofica, che si sarebbe potuto verificare

          allargando l’interesse ai problemi della storiografia scientifica e alla filosofia della
          scienza. Sulle idee elaborate nell’Estetica del 1902 il Croce tornò più volte, in uno
          sforzo  incessante  di  approfondimento  e  di  chiarificazione:  si  ricordano  qui  il
          Breviario di estetica* (1913), i Nuovi saggi di estetica (1920) e La poesia (1936),
          nel quale ultimo scritto l’introduzione del nuovo concetto di « letteratura » tende a

          favorire una più libera aderenza della critica alla varietà dei fatti letterari.
          Questo  costante  lavoro  di  ripensamento  e  di  chiarificazione  trovò  il  suo  alimento
          principale nella vasta operosità del  Croce come critico letterario, che dette come
          frutti,  fra  gü  altri,  i Saggi  sulla  letteratura  italiana  del  Seicento  (1911), La
          letteratura della nuova Italia (6 voll., 1914-1940), Ariosto, Shakespeare, Corneille
          (1920), Conversazioni critiche (1918-1939), La poesia di Dante  (1921), Poesia e
          non  poesia  (1923), Poesia  popolare  e  poesia  d’arte  (1933), Poesia  antica  e
          moderna  (1941), Letture  di  poeti  (1950).  Accanto  a  questa  attività  si  sviluppò

          l’altra  di  «  svolgimento  e  compimento  di  quel  complesso  di  pensieri  impliciti
          nell’Estetica  ».  Nel  1909  uscì  nel  testo  completo  la Logica  come  scienza  del
          concetto puro*, alla quale fece seguito nello stesso anno la Filosofia della pratica,
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