Page 225 - Dizionario di Filosofia
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coscienza. Quest’ultimo tema è al centro di due opere, memorabili per la tensione

          morale  e  il  vigore  speculativo: La storia come pensiero e come azione (1938) e
          Carattere della filosofia moderna (1941). Ma un tale pathos ideale è in larga misura
          il riflesso della esperienza politica del Croce e della sua resistenza al fascismo. Già
          senatore  fin  dal  1910,  giolittiano  e  neutralista  alle  soglie  della  prima  guerra
          mondiale,  il  filosofo  mantenne  dinanzi  al  fascismo  nascente  un  atteggiamento  di
          attesa e di « comprensione » storicistica, nel convincimento che la nuova violenza

          fosse un provvidenziale strumento di libertà escogitato dalla imprevedibile astuzia
          della  storia.  Dopo  il  1925  tuttavia  prese  decisamente  posizione  contro  il  nuovo
          regime, stilò il celebre Manifesto antifascista degli intellettuali italiani e approfondì
          anche  sul  piano  morale  quel  distacco  dal  Gentile  che  sul  piano  delle  divergenze
          dottrinarie datava ormai da molti anni. Fu per tutto il ventennio il capo riconosciuto
          dell’opposizione « moderata » al regime e guidò quella che era per lui l’unica lotta
          possibile:  quella  della  serietà  contro  il  dilettantismo  e  del  rigore  contro  la

          magniloquenza. Né lui, né il suo fido editore Laterza, né i suoi amici ebbero una vita
          facile, ma la notorietà internazionale del Croce costringeva il regime a essere cauto.
          Dopo la caduta del fascismo il vecchio filosofo dovette piegarsi, sempre con l’antica
          riluttanza, a entrare come protagonista nella vita politica nazionale e a essere anche
          talvolta  usato  come  veneranda  copertura  di  interessi  non  sempre  rispettabili.  Fu
          ministro senza portafoglio nei gabinetti  Badoglio e  Bonomi, presidente del partito

          liberale  fino  al  1947,  membro  della  Consulta  (1945),  deputato  all’Assemblea
          costituente (1946). Dopo il referendum rifiutò la carica di capo provvisorio dello
          Stato e successivamente quella di senatore a vita. Nel 1947 fondò a Napoli l’Istituto
          di studi storici.
          Negli anni di resistenza alla tirannide il Croce verificò sul vivo il suo concetto della
          « contemporaneità » della storia, e cioè del necessario sorgere della ricerca dalla
          tensione  intellettuale  e  morale  dello  scrittore.  La  storia  restava  sempre  «

          giustificatrice  »  e  non  «  giustiziera  »,  col  suo  compito  di  liberazione  dal  peso
          oppressivo  e  paralizzante  del  passato.  Ma  l’accento  batteva  ora  piuttosto  sul
          carattere etico-politico della storia, nel senso che essa è espressione della passione
          morale dello storico e del suo desiderio di agire sul presente, perché esso si volga
          verso il futuro più auspicabile. Con tale animo furono scritte la Storia d’Italia dal

          1871 al 1915 (1928) e la Storia d’Europa nel sec. XIX (1932).
          Bibliogr.:  Le  opere  di  Benedetto  Croce  sono  state  pubblicate  dalla  Casa  editrice
          Laterza,  Bari,  e  ripetutamente  ristampate,  anche  in  edizione  economica.  Tra  le
          bibliografie dei suoi scritti indichiamo: F. Nicolini, L’« Editio ne varietur » delle
          opere  di  B.  Croce,  Napoli  1960;  S.  Borsari, L’opera  di  B.  Croce:  bibliografia,
          Napoli 1964. Molto importante, per una valutazione del ruolo svolto da Croce nella

          cultura  italiana  il  volume  collettivo Cinquant’anni  di  vita  intellettuale  italiana,
          1896-1946, scritti in onore di B. Croce per il suo ottantesimo compleanno a cura di
          C. Antoni e R. Mattioli, Napoli 1950. Opere complessivamente dedicate al pensiero
          di  Croce:  G.  Prezzolini, B.  Croce,  Napoli  1909;  F.  De  Sarlo, Gentile  e  Croce,
          Firenze  1925;  F.  Lombardi, La  filosofia  di  B.  Croce,  Roma  1946;  M.  Corsi, Le
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