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CUDWORTH (Ralph), filosofo e teologo inglese (Aller, Somersetshire, 1617 -
Cambridge 1688). Fu rettore del Clare College, a Cambridge, poi professore regio
di lingua ebraica, infine presidente del Christ’s College. Fu il più autorevole
rappresentante della cosiddetta scuola di Cambridge, che alimentò la rinascita di un
platonismo di stampo ficiniano e sostenne la possibilità di una religione razionale.
Polemizzò tenacemente contro il materialismo di Hobbes, sostenendo che la mente
umana possiede idee universali di tipo platonico, preesistenti alla realtà empirica e
sensibile conosciuta. Accanto a queste eterne essenze esistono, secondo lui, anche i
principi morali, che hanno la stessa necessità delle verità matematiche, senza che
però questo fatto determini rigorosamente l’azione dell’uomo, come invece voleva la
concezione calvinistica della predestinazione. Opere: Il vero sistema intellettuale
dell’universo (1678), Sulla morale eterna e immutabile (postuma, 1731).
Bibliogr.: G. Aspelin, Ralph Cudworth’s interpretation of Greek philosophy,
Londra 1943; J. A. Passmore, Ralph Cudworth: an interpretation, Londra 1951.
CUMNO o CUMMO (Niceforo), umanista e filosofo bizantino. V. NICEFORO CUMNO.
CUOCO (Vincenzo), uomo politico, storico e letterato italiano (Civitacampomarano,
Campobasso, 1770-Napoli 1823). Discepolo di Antonio Genovesi e di Mario
Pagano, attese a studi giuridici, filosofici, storici, letterari e lesse assiduamente
Machiavelli e Vico. Partecipò all’attività politica della Repubblica Partenopea del
1799, pur non condividendone a pieno gli indirizzi; condannato all’esilio al ritorno
dei Borboni (24 aprile 1800) andò esule a Marsiglia e a Parigi, stabilendosi poi a
Milano, dove fondò nel 1804 il Giornale Italiano. Tornato a Napoli nel 1806, dopo
la conquista del regno da parte dei Francesi, fu consigliere di Stato sotto Giuseppe
Bonaparte e direttore generale del tesoro sotto Gioacchino Murat.
La sua opera fondamentale è il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del
a
1799 (1801; 2 ed. accresciuta 1806), nel quale, sia per effetto della lezione vichiana
sia per la lucidità con la quale l’autore aveva vissuto la sua esperienza politica, poté
esercitare una critica acuta degli errori dei rivoluzionari napoletani. Il Cuoco infatti
non solo vide negli eventi storici di Napoli i pericoli ai quali doveva
necessariamente portare il programma di intellettuali incapaci di comprendere e di
indirizzare i bisogni dei ceti popolari, ma arrivò a condannare anche l’astrattezza dei
giacobini francesi, i quali si erano illusi di poter esportare la rivoluzione
imponendola agli altri popoli senza valutare le loro caratteristiche nazionali e il loro
passato (« rivoluzione passiva »). Altre opere importanti sono il romanzo filosofico
Platone in Italia (1804-1806), che illustra le antiche istituzioni e la filosofia della
Magna Grecia, e un Rapporto al re Murat per l’organizzazione della pubblica
istruzione (1809).
Bibliogr.: G. Gentile, V. Cuoco, studi e appunti, Venezia 1927; G. Nicolini, V.
Cuoco, pedagogista politico, Padova 1951; R. Laporta, La libertà nel pensiero di
V. Cuoco, Firenze 1957; F. Tessitore, Lo storicismo di V. Cuoco, Napoli 1965.
CURA (in ted. Sorge). Termine dell’esistenzialismo, usato soprattutto da Heidegger
nel significato di « preoccupazione ». La cura esprime « l’esserci », cioè Tessere