Page 214 - Dizionario di Filosofia
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Quanto  si  è  detto  sopra  vale  in  gran  parte  anche  per  la  coscienza  dell’io.  Il  suo

          sviluppo  è  strettamente  legato  a  quello  delle  strutture  nervose,  all’instaurarsi  dei
          primi rapporti con gli oggetti circostanti e poi dei rapporti sociali. Si costruiscono
          così  uno  schema  del  corpo  e  una  coscienza  della  propria  persona  o  identità.  A
          seconda  del  livello  al  quale  l’alterazione  di  coscienza  si  esprime,  si  hanno  turbe
          dello schema corporeo (ipocondria, cenestopatie) o stati di depersonalizzazione.
          • Coscienza morale. La coscienza psicologica è la semplice constatazione di ciò che

          avviene in noi; la coscienza morale esprime intorno ai sentimenti e alle azioni giudizi
          di valore. Jean-Jacques Rousseau chiama coscienza morale un « istinto divino », una
          « immortale celeste voce »; per la scuola scozzese essa è una sensibilità particolare,
          il sentimento immediato del bene e del male; altri, come Kant, la identificano con la
          ragione  che  si  pronuncia  sul  piano  pratico.  A  queste  teorie  intuizionistiche  e
          aprioristiche si oppongono le teorie empiristiche: Stuart Mill la spiega con i ricordi
          e  le  associazioni  che  risultano,  nell’individuo,  dalla  sua  esperienza  personale  e,

          specialmente,  dall’educazione;  secondo  Spencer  essa  è  un  istinto  lentamente
          costituitosi  e  trasmesso  ereditariamente,  alla  cui  formazione  avrebbe  contribuito
          principalmente  la  triplice  costrizione  politica,  religiosa  e  sociale  (esercitata
          dall’opinione pubblica).
          Secondo  le  tesi  sociologiche,  la  coscienza  morale  individuale  è  il  riflesso  della
          morale comune, ovvero della morale praticata e soprattutto riconosciuta e professata

          in una data società; di qui la variazione di tale coscienza attraverso i tempi, da un
          paese all’altro e tra uno strato sociale e l’altro. Come quella psicologica, anche la
          coscienza  morale  è  latta  di concetti,  che  riflettono  spesso  situazioni  concrete,  in
          particolare  la  vita  della  società  e  le  istituzioni  che  la  esprimono.  Quando  non  si
          limitano  a  riflettere  passivamente  il  mondo  concreto,  ma  cercano  di  reagire  su  di
          esso, di dominarlo e talvolta di superarlo, sorgono le nozioni di ideale morale e di
          valori, che costituiscono la meta della vita morale e spirituale degli individui e delle

          società. Spesso accade anche che questa vita morale e spirituale sia in contrasto con
          la civiltà e le istituzioni vigenti: di qui sorgono i conflitti tra le convinzioni personali
          e i valori riconosciuti in seno alla società, fra la tradizione e le idee nuove destinate
          a formare la coscienza di domani. Questa « dialettica morale » costituisce l’essenza

          del  progresso  morale.  (V.  ANTIGONE  [morale  di] , BENE,  CRITERIO,  MORALE,
          PROGRESSO.)
          •  Teoria  della  coscienza-riflesso,  dottrina  gnoseologica  tipica  del  materialismo
          storico,  secondo  la  quale  la  coscienza  e  il  pensiero  sono  un  riflesso  della  realtà
          oggettiva, dove il termine non significa rispecchiamento passivo e inerte delle cose,
          ma  relazione  dinamica  con  esse,  includente  anche  il  momento  dell’iniziativa  del
          soggetto, che reagisce alla realtà e la modifica. Di solito viene addotto, per chiarire
          l a teoria  della  coscienzariflesso,  l’esempio  della  scienza,  che  è  costruita  sulla
          realtà, ma che consente poi di dominarla con la conoscenza e con l’azione. La teoria

          risponde alla duplice esigenza di sfuggire alle aporie del realismo* ingenuo e alle
          implicazioni  ideologiche  del  soggettivismo.  Marx  la  enuncia  così:  «  Per  me  il
          movimento  del  pensiero  non  è  che  il  riflesso  del  movimento  reale,  trasportato  e
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