Page 203 - Dizionario di Filosofia
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ottenuto l’autorizzazione a restare nel suo paese, si stabilì nella capitale dove fondò

          una scuola impartendo i suoi insegnamenti a numerosi discepoli, fino alla morte. Il
          suo insegnamento era basato essenzialmente sulla morale e si valeva di alcune opere
          del passato che divennero poi i classici ching del confucianesimo e di tutta la cultura
          cinese.  Secondo  una  tradizione  Confucio  stesso  avrebbe  direttamente  scritto  o
          rimaneggiato  alcune  di  queste  opere;  in  realtà  è  certo  che  Confucio  non  redasse
          nessuna opera. Egli stesso avrebbe asserito che l’unico scopo che si proponeva era

          quello  di  trasmettere  la  tradizione  degli  antichi;  infatti  dagli  aforismi  del Lun-yü
          appare  evidente  che  egli  si  dedicò  a  far  rivivere  una  tradizione  aristocratica
          insistendo  su  un  concetto  etico  fondamentale:  coltivando  la  propria  personalità,
          affermandola e nobilitandola si giunge a far regnare l’armonia nel corpo sociale. Le
          grandi virtù esaltate da  Confucio sono l’amore per l’umanità (jen) e l’equità (yi):
          esse mirano a instaurare tra gli uomini sentimenti di nobiltà, di dignità e di rispetto
          reciproco. Questi sentimenti costituiscono la base di una concezione della vita in cui

          virtù civili e virtù personali si condizionano vicendevolmente e si armonizzano. Il
          quadro  dei  valori  etici  e  dei  rapporti  umani  è  per  Confucio  fissato  chiaramente
          dall’ordine  stesso  della  realtà  ed  è  per  questo  che  la  prima  preoccupazione  di
          ciascuno,  come  uomo  e  come  cittadino,  deve  essere,  secondo  la  dottrina  della  «
          rettificazione dei nomi » ossia dell’adeguamento intimo delle cose e delle situazioni
          umane alle realtà indicate dai nomi. È questo un interesse in parte simile a quello di

          Socrate per i concetti; e con il filosofo greco Confucio ha indubbiamente qualcosa in
          comune,  tra  cui  il  senso  dell’importanza  etica  della  conoscenza.  Il  suo  pensiero,
          almeno quale noi lo conosciamo, è tutt’altro che organico e sistematico e, sotto molti
          aspetti, non va al di là di un moralismo piano e basato sul buon senso, ma segna nella
          storia  cinese  l’inizio  di  una  riflessione  filosofica  di  tipo  personale  e  almeno  due
          delle maggiori caratteristiche di tutta la cultura successiva si possono considerare
          fissate  da  lui:  la  preminente  importanza,  nell’esperienza  umana,  del  momento

          associativo e della cultura in tutti i suoi aspetti. Questa alta concezione della vita
          doveva  essere  nel  confucianesimo  posteriore  spesso  soffocata  dal  ritualismo.  A
          Confucio, a cui anticamente fu dato il titolo di « re senza corona » e di « maestro per
          10.000  generazioni  »,  furono  elevati,  a  cominciare  dal V  sec.,  templi  pubblici. A
          partire  dal VII  sec.  la  sua  effigie  apparve  nelle  scuole  e  le  furono  tributati  onori

          solenni. Il culto di Confucio cessò di essere culto ufficiale dopo la rivoluzione del
          1911,  quando  l’insegnamento  dell’etica  confuciana  non  fu  più  obbligatorio  nelle
          scuole. (V. anche CONFUCIANESIMO.)
          Bibliogr.: A.  Waley  (ed.), The Analects of  Confucius,  Londra 1938;  H.  G.  Creel,
          Confucius, the man and the myth, Nuova York 1949; in it., I Dialoghi, Milano 1975,
          a cura di F. Tomassini.

          CONNOTAZIONE. Nella logica, il senso più generale che può essere attribuito a un
          termine  astratto,  oltre  al  suo  significato  proprio.  (Il  termine  è  stato  talvolta  usato
          come sin. di COMPRENSIONE, parlando di un concetto*.)

          CONOSCENZA.  Il problema  della  conoscenza  si  presenta  sotto  tre  aspetti: natura
          della  conoscenza, criteri  della  conoscenza, valore  (e  persino  possibilità)  della
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