Page 198 - Dizionario di Filosofia
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terminismo*.

          CONCLUSIONE.  In  logica,  proposizione  terminale  del  sillogismo,  ricavata  da  altre
          dette rispettivamente premessa maggiore e premessa minore o termine medio.
          CONCORDANZA (METODO DI). Nella logica, uno dei procedimenti teorizzati da Stuart

          Mill per la determinazione della causa. (Esso si formula così: « Se due o più casi
          del fenomeno studiato hanno una sola circostanza in comune, questa unica circostanza
          per  la  quale  tutti  i  casi  concordano  è  la  causa  ».  Questo  metodo  si  verifica  e  si
          completa con il metodo di differenza e con quello delle variazioni concomitanti.)
          CONCORSO divino. Nella filosofia scolastica, la partecipazione continua di Dio alla
          conservazione e al movimento della materia.

          CONCRETO.  Nella  logica,  si  dice  di  ciò  che  è  determinato,  precisato,  reale,
          esprimente  qualche  cosa  di  esistente  nello  spazio  e  nel  tempo  o  di  vivente,  in
          opposizione ad astratto.

          CONDILLAC (Etienne  BONNOT  DE),  filosofo  francese  (Grenoble  1715  -  abbazia  di
          Flux 1780). Nato da una famiglia di magistrati, destinato alla carriera ecclesiastica,
          si  stabilì  a  Parigi,  dove  strinse  rapporti  di  amicizia  con  Diderot,  Rousseau,
          Fontenelle,  Duclos.  Nel  1758  Luigi  XV  lo  inviò  a  Parma  come  precettore  di  suo
          nipote,  l’infante  Ferdinando  (per  cui  compose  un Corso  di  studi*,  pubblicato  nel
          1775); rientrato in Francia nel 1767, fu eletto l’anno seguente alla Accademia. Le sue
          due opere filosofiche più importanti sono: il Saggio sull’origine delle conoscenze

          umane* (1746) e il Trattato delle sensazioni* (1754).
          Nel  primo  riprende  la  dottrina  di  Locke  secondo  cui  due  sono  le  fonti  della
          conoscenza: la sensazione e la riflessione; nel secondo ammette solamente un’unica
          fonte  della  conoscenza,  la  «  sensazione  »,  che,  per  successive  trasformazioni,
          giustifica tutti gli aspetti della conoscenza: memoria, attenzione, riflessione, giudizio,

          ragionamento; l’« io » risulta dalla somma delle sensazioni presenti e di quelle che
          la  memoria  ricorda.  Per  esporre  questa  teoria  della  sensazione  che  si  trasforma,
          Condillac immagina una statua « organizzata interiormente come noi e animata da uno
          spirito privo di ogni specie di idee ». Dando a questo uomostatua dapprima l’uso
          dell’olfatto,  poi  quello  del  gusto,  ecc.  dimostra  come,  attraverso  la  combinazione
          delle  sensazioni,  si  creino  le  nostre  conoscenze.  Tuttavia  sostiene  che  le  nostre
          sensazioni  non  sono  che  «  segni  »  delle  cose  e  che  la  realtà  esterna  resta

          inconoscibile; per questo il suo sensismo è affine all’idealismo agnostico. Compose
          inoltre  un Trattato dei sistemi  (1749),  un Trattato degli animali  (1755)  e  lasciò
          incompleta  un’opera  dal  titolo: La  lingua  dei  calcoli.  Benché  abbia  esercitato
          scarsissima influenza sugli economisti dei suoi tempi, Condillac è considerato uno
          dei  fondatori  della  scienza  economica  moderna,  per  aver  pubblicato  un  vero  e
          proprio  trattato  di  economia  politica: Il  commercio  e  il  governo  considerati

          relativamente  l’uno  all’altro  (1776),  in  cui  pose  i  fondamenti  della  teoria
          psicologica del valore e della teoria dell’interesse.
          Bibliogr.: Oeuvres philosophiques, a cura di G. Le Roy e M. Roques, 3 voll., Parigi
          1947-1951; Saggio sull’origine delle conoscenze umane, a cura di L. Quatrocchi,
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