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1. In quanto regime, il comunismo, messa in comune di tutti i beni (mezzi di
produzione e beni di consumo), è da distinguere dal collettivismo (messa in comune
dei mezzi di produzione solamente), dal socialismo agrario (messa in comune delle
terre) e dal socialismo di Stato (che reclama la proprietà collettiva unicamente
quando l’interesse generale lo esige). È da distinguere anche dal socialismo nato
dalla dittatura del proletariato (URSS), poiché tale socialismo è, nella teoria
marxistica, solo una tappa transitoria destinata a preparare l’avvento del comunismo
propriamente detto.
2. Come teoria sociale, il comunismo appare già nel IV sec. a.C. presso i filosofi
cinici Antistene e Diogene (che preconizzano il ritorno integrale alla natura e la
comunità di tutti i beni, ivi comprese le donne e i bambini), nonché nella
Repubblica* di Platone. Spunti comunistici si riscontrano in qualche misura
nell’organizzazione delle comunità cristiane primitive; in epoca rinascimentale il
comunismo ricompare sia come ideale sia come sistema negli scritti di Tommaso
Moro (Utopia*) e di Campanella (La città del Sole*). Nel XVIII sec., ideali
comunistici ispirarono gli scritti di Meslier, di Mably e soprattutto di Morelly
(Codice della natura*), che influenzò il pensiero e l’azione politica del
rivoluzionario Gracco Babeuf, teorizzatore della messa in comune dei beni nella «
società degli eguali ». Nel XIX sec. idee comunistiche ispirarono molti teorici e
riformatori: Owen in Inghilterra, Cabet in Francia fondarono rispettivamente gli «
associazionisti », rigeneratori della società, e la colonia comunistica degli « icariani
», organizzata in America. Saint-Simon e Fourier procedettero ad analoghi tentativi,
ovvero a esperimenti comunitari basati sui loro principi, che per Saint-Simon si
assommavano nel motto: « A ciascuno secondo le sue capacità, a ogni capacità
secondo le sue opere » e per Fourier nel motto: « A ciascuno secondo i suoi bisogni
». Blanqui e Barbès furono più direttamente influenzati da Babeuf. Queste correnti di
pensiero furono poi conglobate sotto la denominazione di « socialismo utopistico »
da Engels, che elaborò con Marx una nuova forma di comunismo, fondata sulla
comunità degli strumenti di produzione e dei beni di consumo secondo la formula: «
Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni ». È questo il
comunismo che è alla base del marxismo.
3. Infine, come teoria filosofica, il comunismo muove dal materialismo* dialettico.
Bibliogr.: J. Stammhammer, Bibliographie des Socialismus und Communismus, 3
voll., Jena 1893-1909; G. D. H. Cole, Storia del pensiero socialista, 5 voll., Bari
1967 e sgg.; K. Marx e F. Engels, Manifesto del partito comunista, a cura di E.
Cantimori Mezzomonti, Torino 1967.
CONATO (lat. conatus, tentativo). Nel linguaggio filosofico il termine è stato usato
per indicare una tensione, uno sforzo tendente a superare una resistenza; in
psicologia assume ora il significato di tendenza o inclinazione, ora quello di impulso
e desiderio. Per Spinoza il conatus esprime l’energia determinata dei modi (cose
particolari) della sostanza. Corrisponde quindi alla essenza stessa di ogni singola
cosa.