Page 195 - Dizionario di Filosofia
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1.  In  quanto  regime,  il comunismo,  messa  in  comune  di  tutti  i  beni  (mezzi  di

          produzione e beni di consumo), è da distinguere dal collettivismo (messa in comune
          dei mezzi di produzione solamente), dal socialismo agrario (messa in comune delle
          terre)  e  dal socialismo  di  Stato  (che  reclama  la  proprietà  collettiva  unicamente
          quando  l’interesse  generale  lo  esige).  È  da  distinguere  anche  dal socialismo  nato
          dalla  dittatura  del  proletariato  (URSS),  poiché  tale  socialismo  è,  nella  teoria
          marxistica, solo una tappa transitoria destinata a preparare l’avvento del comunismo

          propriamente detto.
          2.  Come teoria sociale, il comunismo appare già nel IV sec. a.C. presso i filosofi
          cinici  Antistene  e  Diogene  (che  preconizzano  il  ritorno  integrale  alla  natura  e  la
          comunità  di  tutti  i  beni,  ivi  comprese  le  donne  e  i  bambini),  nonché  nella
          Repubblica*  di  Platone.  Spunti  comunistici  si  riscontrano  in  qualche  misura
          nell’organizzazione  delle  comunità  cristiane  primitive;  in  epoca  rinascimentale  il
          comunismo ricompare sia come ideale sia come sistema negli scritti di  Tommaso

          Moro  (Utopia*)  e  di  Campanella  (La  città  del  Sole*).  Nel XVIII  sec.,  ideali
          comunistici  ispirarono  gli  scritti  di  Meslier,  di  Mably  e  soprattutto  di  Morelly
          (Codice  della  natura*),  che  influenzò  il  pensiero  e  l’azione  politica  del
          rivoluzionario Gracco Babeuf, teorizzatore della messa in comune dei beni nella «
          società  degli  eguali  ».  Nel XIX  sec.  idee  comunistiche  ispirarono  molti  teorici  e
          riformatori:  Owen in  Inghilterra,  Cabet in  Francia fondarono rispettivamente gli «

          associazionisti », rigeneratori della società, e la colonia comunistica degli « icariani
          », organizzata in America. Saint-Simon e Fourier procedettero ad analoghi tentativi,
          ovvero  a  esperimenti  comunitari  basati  sui  loro  principi,  che  per  Saint-Simon  si
          assommavano  nel  motto:  «  A  ciascuno  secondo  le  sue  capacità,  a  ogni  capacità
          secondo le sue opere » e per Fourier nel motto: « A ciascuno secondo i suoi bisogni
          ». Blanqui e Barbès furono più direttamente influenzati da Babeuf. Queste correnti di
          pensiero furono poi conglobate sotto la denominazione di « socialismo utopistico »

          da  Engels,  che  elaborò  con  Marx  una  nuova  forma  di  comunismo,  fondata  sulla
          comunità degli strumenti di produzione e dei beni di consumo secondo la formula: «
          Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni ». È questo il
          comunismo che è alla base del marxismo.
          3. Infine, come teoria filosofica, il comunismo muove dal materialismo* dialettico.

          Bibliogr.:  J.  Stammhammer, Bibliographie des  Socialismus und  Communismus, 3
          voll., Jena 1893-1909; G. D. H. Cole, Storia del pensiero socialista, 5 voll., Bari
          1967  e  sgg.;  K.  Marx  e  F.  Engels, Manifesto del partito comunista, a cura di  E.
          Cantimori Mezzomonti, Torino 1967.

          CONATO  (lat. conatus, tentativo). Nel linguaggio filosofico il termine è stato usato
          per  indicare  una  tensione,  uno  sforzo  tendente  a  superare  una  resistenza;  in
          psicologia assume ora il significato di tendenza o inclinazione, ora quello di impulso
          e  desiderio.  Per  Spinoza  il conatus  esprime  l’energia determinata dei modi (cose
          particolari) della sostanza.  Corrisponde quindi alla essenza stessa di ogni singola
          cosa.
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