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pubblicazione delle sue opere (1657). Alcuni dei principi di Comenio sono ancora

          validi:  la  necessità  di  partire  dall’intuizione  e  dall’esperienza  diretta  dell’alunno,
          evitando  ogni  costrizione  e  verbalismo,  e  la  gradualità  dell’insegnamento,  onde
          deriva il suo piano organico degli studi, divisi in quattro gradi « cìclici » (schola
          materna,  schola  vernacula,  schola  latina,  academia).  Di  notevole  importanza  è
          l’affermazione della priorità dell’insegnamento della lingua materna (o vernacula)
          rispetto  al  latino,  in  opposizione  alla  pratica  allora  diffusa.  Per  questi  motivi

          Comenio si può considerare uno degli iniziatori della pedagogia moderna.
          Bibliogr.:  Pädagogische  Schriften,  3  voll.,  Langensalza  1904-1907; Didattica
          magna e Pansophia, a cura di A. Corsano e A. Capodacqua, Firenze 1952; Pagine
          scelte, a cura di G. Calò, con intr. di J. Piaget, Firenze 1960; su C.: W. S. Monroe,
          Comenius  and  the  beginning  of  educational  reform,  Nuova  York  1907;  A.

          Heyberger, J. A. Comenius, sa vie et son oeuvre d’éducateur, Parigi 1928; A. Poggi,
          Comenio, Roma 1930; G. Resta, Comenio e la scuola della democrazia, Bari 1946.
          COME  SE  (FILOSOFIA  DEL).  L’espressione  ha  origine  dall’opera  di  Vaihinger La
          filosofia del come se (Die  Philosophie  des  Als  Ob)  [1911].  In  essa  si  avanza  la

          teoria che la nostra conoscenza avviene per mezzo di strutture mentali « finzionali »,
          individuabili solo a partire dal modo con cui la nostra conoscenza si organizza e si
          sviluppa, mai direttamente osservabili e conoscibili. La conclusione cui si perviene
          è che le teorie scientifico-filosofiche non hanno un valore ontologico, pur essendo
          estremamente  importanti  nel  consentire,  per  mezzo  di  finzioni  o  fantasie,  la
          razionalizzazione della realtà.

          COMPARAZIONE. Nella logica, operazione mentale mediante la quale, con uno stesso
          atto del pensiero, vengono presi in considerazione due o più oggetti per coglierne le
          differenze  o  le  somiglianze;  essa  pertanto  implica  un’attenzione  esercitata  sia
          alternativamente, sia simultaneamente. (Il termine è spesso usato dal Condillac, che
          definisce la comparazione « una duplice attenzione ». Essa ha una funzione rilevante
          nei  processi  conoscitivi  e  in  particolare  nella  costruzione  di  teorie  e  di  ipotesi

          generali.)
          COMPLESSIONE.  Nella  logica  di  Port-Royal,  l’insieme  degli  individui  cui  un  dato
          termine si riferisce. (Si dice più comunemente ESTENSIONE.)
          COMPOSSIBILITÀ. Indica la possibilità che due fatti, due realtà, si possano realizzare

          parallelamente: l’espressione è usata da Leibniz, il quale riteneva che non tutti i «
          possibili » fossero anche « compossibili », cioè realizzabili nello stesso tempo e
          nello stesso mondo. (Leibniz riteneva infatti che il nostro fosse il migliore dei mondi
          possibili,  nonostante  la  presenza  del  male,  appunto  perché  anche  per  Iddio  era
          impossibile  dar  vita  a  una  realtà  in  cui  diventassero  compossibili  solo  tutte  le
          possibilità positive.)

          COMPRENSIONE.  Nella  logica,  insieme  dei  caratteri  contenuti  in  un  concetto.  (I
          concetti possono essere considerati dal duplice punto di vista della comprensione,
          che indica l’insieme dei caratteri espressi dal termine, e del’estensione, che designa
          l’insieme  di  individui  ai  quali  il  termine  è  applicabile.  Così,  ad  es.,  la  parola  «
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