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Gouhier, La pensée religieuse de Descartes, Parigi 1924; E. Gilson, Etudes sur le

          rôle de la pensée médiévale dans la formation du système cartésien, Parigi 1930;
          P.  Mesnard, Essai  sur  la  morale  de  Descartes,  Parigi  1936;  J.  Laporte, Le
          rationalisme de Descartes, Parigi 1945; G. Lewis, L’individualité selon Descartes,
          Parigi 1950; L. J. Beck, The method of Descartes. A study of the ’Regulae’, Oxford
          1952;  M.  Gueroult, Descartes selon l’ordre des raisons, 2 voll.,  Parigi 1953;  H.
          Gouhier, Les premières pensées de Descartes, Parigi 1958; A. Del Noce, Riforma

          cattolica  e  filosofia  moderna,  vol.  I, Cartesio,  Bologna  1965;  L.  J.  Beck, The
          metaphysics  of  Descartes.  A  study  of  the  Meditations,  Oxford  1965;  A.  Negri,
          Descartes politico, o della ragionevole ideologia, Milano 1970.
          CASO. Termine che indica la particolare posizione di un fatto qualsiasi verificatosi al
          di fuori di ogni previsione o comunque non voluto o del tutto indifferente. Il concetto
          di caso si contrappone a quello di necessità. Aristotele, che ha di tutta la realtà un

          concetto finalistico, ritiene che siano frutto del caso quegli effetti di un’azione che
          non erano né previsti né necessari per il compimento del fine dell’azione stessa. Per
          Epicuro e Lucrezio il caso è il frutto della spontaneità imprevedibile degli atomi che
          deviano dal loro percorso (v. CLINAMEN), mentre per il razionalismo spinoziano, che
          vede tutta la realtà come frutto di una serrata concatenazione causale, il caso altro

          non è che frutto della nostra ignoranza che non ha potuto e saputo prevedere, da una
          situazione data, un determinato risultato. Così al proposito si esprime Bossuet: « Ciò
          che per l’uomo è frutto del caso, per la mente divina è solo il risultato di un piano
          prestabilito  ».  Tali  concezioni  del  caso  sono  tutte  orientate  in  una  prospettiva
          deterministica; nella filosofia moderna, che tende per lo più a negare ogni forma di «
          necessitarismo  »,  il  concetto  di  caso  appare  sempre  più  legato  a  quello  di
          probabilità.

          •  Il  concetto  di caso  è  assai  importante,  da  un  lato  nella  teoria  matematica  della
          probabilità, dall’altro nella filosofia della scienza, soprattutto per quel che concerne
          le basi concettuali della meccanica quantistica.
          •  Caso e probabilità.  Diciamo  che  un  evento,  determinato  da  certi  altri  eventi,  è

          casuale,  o  dipendente  dal  caso,  quando  il  suo  risultato  può  dare  luogo  a  diverse
          alternative senza che ci sia possibile a priori prevedere, in base a leggi causali o
          logiche, quale sarà l’alternativa che si verificherà. Generalmente questa incertezza
          può dipendere da una insufficienza (ignoranza) di informazioni sullo svolgimento del
          fenomeno che determina l’evento, oppure da difficoltà pratiche di tenere in giusto
          conto tutte le cause concorrenti (sebbene note), sia per il loro numero troppo grande,
          sia per la complessità del loro modo di agire. Può anche accadere che alcune delle

          modalità siano dichiarate non conoscibili a priori, introducendo questa affermazione
          fra i postulati (premesse) in base ai quali la logica o l’analisi matematica elaborano
          una teoria delle previsioni.
          Il calcolo  delle  probabilità  fornisce  un  insieme  di  regole,  costituenti  una  vera  e
          propria teoria coerente e permette di fare delle previsioni sull’esito di un evento a
          priori casuale. La risposta fornita non è mai categorica, ma si esprime mediante una

          probabilità*, che è un numero compreso fra 0 e 1, in base al quale si schematizza il
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