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1753 e il 1756, strinse amichevoli rapporti con Pietro Verri e con gli altri esponenti
dell’illuminismo lombardo, segnalandosi con alcuni saggi sulle zecche d’Italia
(Sull’origine c sul commercio delle monete, 1751; Delle monete e dell’istituzione
delle zecche d’Italia, 1754-1760; Osservazioni preventive intorno alle monete di
Milano, 1766; Nuove osservazioni sulla riforma delle monete, 1770). Tali studi gli
valsero la nomina a presidente del supremo consiglio del commercio e dell’industria
(1765). In tale ufficio sostenne, contro le teorie fisiocratiche, l’ingerenza dello Stato
nella gestione della produzione e negli scambi, cercando inoltre di por rimedio
all’alterazione della moneta mediante una generale rifusione. Riformatore sollecito,
ma alieno da innovazioni rivoluzionarie, difese le idee del Galiani nel trattato Del
libero commercio dei grani (1771), polemizzò col Verri nelle Note alle «
Meditazioni sull’economia pubblica » (1774), e si oppose ai metodi usati per la
valutazione della proprietà in una Relazione sul censimento dello Stato di Milano
(1776). Fu attivo collaboratore del Caffè, su cui pubblicò l’articolo Sulla patria
degli Italiani che si pone tra le prime, se pur retoriche affermazioni di coscienza
nazionale. Compilò le Antichità italiche (1788-1790), vasto panorama della civiltà
italiana dalle origini al XIV sec., le Lettere americane (1781-1782) e il trattato Della
disuguaglianza fisica morale e civile degli uomini (1793) in difesa dello stato
civile.
Bibliogr.: Su. C., vedi la nota introduttiva alla scelta di testi compresa in Illuministi
italiani, tomo III, Riformatori lombardi, piemontesi e toscani, a cura di F. Venturi,
Milano-Napoli 1958, p. 419 e sgg.
CARLYLE (Thomas), pensatore inglese (Ecclefechan, Dumfriesshire, Scozia, 1795 -
Londra 1881). Le sue opere più note sono: Sartor Resartus* (1833-1834) e Gli eroi
ed il culto degli eroi (1841).
Con le biografìe di alcuni grandi uomini: Lutero, Shakespeare, Maometto, Dante,
Burns, Napoleone, cercò di dimostrare l’importanza determinante di queste grandi
figure nella cultura e nella storia dell’umanità. In netto contrasto con ogni forma di
razionalismo e di materialismo, propugnò una specie di aristocratico spiritualismo,
ravvivato da una entusiastica predilezione per ogni sorta di energia personale. Tra le
altre sue opere, sono di particolare interesse: Cartismo (1839), Passato e presente
(1843) e Latterday Pamphlets (1850), che definiscono i doveri della classe
dirigente e la funzione dell’Inghilterra nella società moderna. È un tipico esponente
della critica romantica alla società industriale e allo sviluppo del capitalismo.
Bibliogr.: In italiano sono disponibili: Gli eroi, Firenze 1903; Passato e presente,
Torino 1905; Pagine scelte e pensieri, Torino 1921. Su C.: R. Williams, Cultura e
rivoluzione industriale, Torino 1968.
CARNAP (Rudolf), filosofo tedesco (Wuppertal 1891 - Santa Monica, California,
1970). Professore di filosofia a Praga (1931), trasferitosi negli Stati Uniti dopo
l’affermazione del nazismo in Germania, divenne professore all’università di
Chicago (1936) e in seguito all’università di California (Los Angeles). È uno degli
esponenti più noti del cosiddetto circolo di Vienna*, costituito da un gruppo di