Page 155 - Dizionario di Filosofia
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del giovane Metastasio.

          Cambridge (PLATONICI DI). Gruppo di pensatori del XVII sec. che furono influenzati
          dai  temi  platonici  dibattuti  dall’Accademia  fiorentina.  Al  centro  dell’interesse  di
          questi  autori  fu  l’idea  di  religione  e  la  concezione  della  morale,  anche  se  non
          vennero trascurate le indagini sulla filosofia della natura, particolarmente per opera

          di Henry More. Nucleo teorico della scuola fu l’affermazione di un razionalismo a
          priori  che  fonda  armonicamente  le  nostre  conoscenze  etniche  e  metafisiche:  i
          principali  esponenti  sono:  R.  Cudworth,  B.  Whichcote  e  J.  Smith.  L’influenza  di
          questa scuola si fece avvertire nel pensiero europeo all’inizio del Settecento, grazie
          alle opere di Shaftesbury.

          Bibliogr.:  E.  Cassirer, La  rinascenza  platonica  in  Inghilterra  e  la  scuola  di
          Cambridge, Firenze 1947.
          CAMENES. Nella logica, parola mnemotecnica usata dagli scolastici, che designava
          un modo della quarta figura del sillogismo riconducibile al celarent* mediante la
          trasposizione delle premesse e la conversione della conclusione.

          CAMESTRES. Nella logica, parola mnemotecnica che designava presso gli scolastici
          il secondo modo della seconda figura del sillogismo, in cui la premessa maggiore è
          universale affermativa (A), la minore e la conclusione universali negative (E E).
          CAMPANELLA  (Tommaso),  filosofo  italiano  (Stilo,  Calabria,  1568  -Parigi  1639).

          Entrato  ancora  giovane  nell’ordine  domenicano,  cadde  ben  presto  in  sospetto  di
          eresia  e  trascorse  un  breve  periodo  di  carcere  a  Roma  contemporaneamente  a
          Giordano Bruno. Tornato in Calabria nel 1599, organizzò una congiura che avrebbe
          dovuto  provocare  una  rivolta  contro  il  dominio  spagnolo  e  una  profonda  riforma
          della religione cristiana. Scoperto e arrestato, per sottrarsi alle torture si finse pazzo
          e  fu  condannato  al  carcere,  dove  rimase  rinchiuso  per  ventisette  anni;  qui,  con

          incredibile  energia,  continuò  a  occuparsi  di  problemi  filosofici  e  a  scrivere:  tra
          l’altro dedicò un’opera a Galileo, del quale prese coraggiosamente le difese.
          Uscito dal carcere nel 1626, rimase a Roma sotto la sorveglianza del Sant’Uffizio:
          grazie  alla  protezione  di  papa  Urbano  VIII  poté  a  poco  a  poco  riconquistare
          interamente  la  libertà,  ma,  nel  1633,  ancora  sospettato  di  eresia  e  minacciato  dal
          governo spagnolo, preferì fuggire dall’Italia per rifugiarsi a Parigi, dove visse gli
          ultimi anni di vita sotto la protezione del re e del cardinale Richelieu, dedicandosi

          alla pubblicazione dei suoi scritti.
          Campanella, con Bruno e Telesio, è uno dei maggiori rappresentanti della filosofia
          naturalistica rinascimentale e al tempo stesso anticipa alcuni importanti motivi della
          filosofia  moderna.  La  sua  speculazione,  rimanendo  ancora  legata  a  vecchi  schemi
          tomistici  e  addirittura  alla  magia  e  all’occultismo,  che  egli  preferì  al  rigoroso

          metodo  matematico  di  Galileo,  è  animata  dal  senso  messianico  di  una  grande
          missione riformatrice da realizzare nella società. II suo riformismo politico-religioso
          è esposto nella celebre Città del Sole*, in cui descrive una società ideale a struttura
          comunistica nella quale « quanto è bisogno tutti hanno ».
          Negli  scritti  filosofici,  in  gran  parte  elaborati  durante  la  lunga  detenzione,
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