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del giovane Metastasio.
Cambridge (PLATONICI DI). Gruppo di pensatori del XVII sec. che furono influenzati
dai temi platonici dibattuti dall’Accademia fiorentina. Al centro dell’interesse di
questi autori fu l’idea di religione e la concezione della morale, anche se non
vennero trascurate le indagini sulla filosofia della natura, particolarmente per opera
di Henry More. Nucleo teorico della scuola fu l’affermazione di un razionalismo a
priori che fonda armonicamente le nostre conoscenze etniche e metafisiche: i
principali esponenti sono: R. Cudworth, B. Whichcote e J. Smith. L’influenza di
questa scuola si fece avvertire nel pensiero europeo all’inizio del Settecento, grazie
alle opere di Shaftesbury.
Bibliogr.: E. Cassirer, La rinascenza platonica in Inghilterra e la scuola di
Cambridge, Firenze 1947.
CAMENES. Nella logica, parola mnemotecnica usata dagli scolastici, che designava
un modo della quarta figura del sillogismo riconducibile al celarent* mediante la
trasposizione delle premesse e la conversione della conclusione.
CAMESTRES. Nella logica, parola mnemotecnica che designava presso gli scolastici
il secondo modo della seconda figura del sillogismo, in cui la premessa maggiore è
universale affermativa (A), la minore e la conclusione universali negative (E E).
CAMPANELLA (Tommaso), filosofo italiano (Stilo, Calabria, 1568 -Parigi 1639).
Entrato ancora giovane nell’ordine domenicano, cadde ben presto in sospetto di
eresia e trascorse un breve periodo di carcere a Roma contemporaneamente a
Giordano Bruno. Tornato in Calabria nel 1599, organizzò una congiura che avrebbe
dovuto provocare una rivolta contro il dominio spagnolo e una profonda riforma
della religione cristiana. Scoperto e arrestato, per sottrarsi alle torture si finse pazzo
e fu condannato al carcere, dove rimase rinchiuso per ventisette anni; qui, con
incredibile energia, continuò a occuparsi di problemi filosofici e a scrivere: tra
l’altro dedicò un’opera a Galileo, del quale prese coraggiosamente le difese.
Uscito dal carcere nel 1626, rimase a Roma sotto la sorveglianza del Sant’Uffizio:
grazie alla protezione di papa Urbano VIII poté a poco a poco riconquistare
interamente la libertà, ma, nel 1633, ancora sospettato di eresia e minacciato dal
governo spagnolo, preferì fuggire dall’Italia per rifugiarsi a Parigi, dove visse gli
ultimi anni di vita sotto la protezione del re e del cardinale Richelieu, dedicandosi
alla pubblicazione dei suoi scritti.
Campanella, con Bruno e Telesio, è uno dei maggiori rappresentanti della filosofia
naturalistica rinascimentale e al tempo stesso anticipa alcuni importanti motivi della
filosofia moderna. La sua speculazione, rimanendo ancora legata a vecchi schemi
tomistici e addirittura alla magia e all’occultismo, che egli preferì al rigoroso
metodo matematico di Galileo, è animata dal senso messianico di una grande
missione riformatrice da realizzare nella società. II suo riformismo politico-religioso
è esposto nella celebre Città del Sole*, in cui descrive una società ideale a struttura
comunistica nella quale « quanto è bisogno tutti hanno ».
Negli scritti filosofici, in gran parte elaborati durante la lunga detenzione,