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          C. Nella logica, è la prima lettera della parola Celarent, che indica il secondo modo
          della prima figura del sillogismo e i modi delle altre figure riconducibili al modo
          Celarent della prima figura. • All’interno delle parole mnemoniche, indica che la
          proposizione  designata  dalla  vocale  precedente  si  converte  per  contrapposizioni
          quando la si riconduca alla prima figura.

          ČAADAEV  (Pëtr  Jakovlevič),  pensatore  russo  (1794  -  Mosca  1856).  Venuto  in
          contatto con la civiltà occidentale nel corso dei suoi viaggi all’estero (1821-1826) e
          legatosi d’amicizia con Schelling e Lamennais, sostenne la tesi che la Russia, sviata
          dal bizantinismo dalla strada della civiltà, doveva rientrarvi mediante l’unione con
          la Chiesa occidentale. Espose le sue teorie nelle Lettere filosofiche, che circolarono

          per diversi anni in manoscritto; la pubblicazione della prima, nel 1836, sollevò un
          grande scandalo: Čaadaev fu dichiarato malato di mente dal governo di Nicola I e
          dovette rifugiarsi a Parigi. Si difese con l’Apologia di un pazzo (1837), in cui tentò
          di giustificare le sue idee attenuandole.
          CÀBALA  o CÀBBALA.  Tendenza  esoterica  e  mistica  del  pensiero  ebraico,  che  si

          sviluppò  a  partire  dal XII sec., esercitando una grande influenza su autori quali G.
          Pico  della  Mirandola  e  G.  Reuchlin.  Aspetto  fondamentale  della  cabala  è  la
          considerazione delle lettere dell’alfabeto ebraico come simboli che possono essere
          assunti come chiave per la comprensione dell’universo, in quanto forme espressive
          del nome divino. Altri autori svilupparono, dal Pentateuco e dalle parole con cui fu
          creato  il  mondo,  una  concezione  emanazionista  dell’universo,  che  potesse  anche
          essere espressa graficamente.

          Bibliogr.:  F.  Warrain, La théodicée de la Kabbale, Parigi 1952; R. B. Z. Bosker,
          From the world of the Cabbalah, Nuova York 1954; A. Safran, La Cabale, Parigi
          1960; G. Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, Milano 1965.

          CABANIS  (Georges),  medico  e  filosofo  francese  (Cosnac,  Limosino,  1757  -  Rueil
          1808).  Sotto  l’influsso  di  pensatori  come  Diderot,  d’Alembert,  Condillac,
          d’Holbach, si dedicò alla fisiologia e alla filosofia. Medico illustre, uomo politico,
          eminente rappresentante dell’ideologia*, Cabanis professò un radicale materialismo,
          riducendo  alla  sensazione  tutti  i  fenomeni  psichici  e  morali  e  alla  fisiologia  la
          spiegazione degli stessi, nonché dei rapporti fra vita fisica e vita morale. Nella sua

          opera principale, Rapporti dei fisico e del morale dell’uomo (1802), che suscitò le
          discussioni più accese, prende posizione contro i filosofi spiritualisti e razionalisti e
          contro  chiunque,  in  materia  di  filosofìa,  non  si  rifaccia  unicamente  ai  sensi  e
          all’esperienza. Più tardi, nella lettera a Fauriel Sulle cause prime, in cui manifesta
          una  posizione  chiaramente  agnostica  in  sede  metafisica,  il  suo  materialismo  si
          attenua in senso vitalistico.

          Bibliogr.: Oeuvres philosophiques, Parigi 1956, 2 voll.; Rapporti tra il fisico e il
          morale  dell’uomo,  Bari  1973;  su  C.:  S.  Moravia, Il  pensiero  degli  idéologues,
          Firenze 1975.
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