Page 157 - Dizionario di Filosofia
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titolo L’uomo in rivolta. Nel 1942 pubblicò il racconto Lo straniero e Il mito di
Sisifo. In quest’opera l’atteggiamento filosofico di Camus trova l’espressione più
matura: la tematica esistenzialista emerge dal conflitto tra l’esistenza ’derelitta’ del
protagonista e il mondo assurdo, irrazionale in cui è gettato, che si sottrae a un
disegno intelligente dotato di scopo. Questo lacerante contrasto dà luogo a una presa
di posizione che, anche se priva di prospettive razionali garantite, trova la sua
giustificazione nella attività di lotta dell’individuo, fondata sulla lucida
consapevolezza e accettazione dell’irrazionalità irriducibile della vita. Vi è qui la
possibilità di superare l’angoscia esistenziale puramente negativa, così come forme
di filosofia puramente consolatorie ed evasive: possono essere recuperati valori
etici che si giustificano in quanto intensamente vissuti e accettati. Rispetto a Sartre,
Camus sostenne i valori irriducibili propri dell’individuo, non superabili nella
dimensione della solidarietà. Nel 1945 pubblicò le Lettere a un amico tedesco e nel
1947 il grande romanzo La peste, raffigurazione simbolica della condizione umana.
Tra le altre sue opere citiamo i racconti La caduta (1956) e L’esilio e il regno
(1957), il saggio L’estate (1954) e le opere teatrali Lo stato d’assedio (1948) e I
giusti (1949). Nel 1957 gli venne attribuito il premio Nobel per la letteratura.
CANÒNICA. Nella dottrina epicurea, la logica, o teoria della conoscenza, atta a dare
il criterio (canone) della verità, che permette all’uomo di discernere il vero dal
falso e di stabilire i necessari rapporti tra le sensazioni, i concetti e i sentimenti di
piacere e dolore.
Secondo Kant la logica è una canonica delle scienze, in quanto essa si limita a
indicare le leggi generali che il pensiero deve rispettare e a verificare che
l’intelletto, nel costruire i diversi piani del sapere, rimanga fedele a se stesso.
CANTIMÒRI (Delio), storico italiano (Russi, Ravenna, 1904 - Firenze 1966). Allievo
di Giovanni Gentile, si occupò di storia religiosa e seguì studi teologici a Basilea.
Professore di storia moderna prima all’università di Messina (1940), poi a quelle di
Pisa (1941) e di Firenze (1951), fu uno dei più profondi studiosi degli aspetti
politico-religiosi della Riforma e della Controriforma. Il suo avvicinamento alla
storiografia marxista lo indirizzò verso indagini sui riformatori sociali e i movimenti
rivoluzionari della prima metà dell’Ottocento italiano. Ha lasciato importanti opere
tra cui: Eretici italiani del ’500 (1939), Utopisti e riformatori italiani, 1794-1847
(1943), Studi di storia (1959).
Bibliogr.: Fascicolo IV, 1967 della « Rivista storica italiana », dedicato a C.; G.
Miccoli, Delio Cantimori. La ricerca di una nuova critica storiografica, Torino
1970.
CANTONI (Carlo), studioso di filosofia italiano (Groppello Cairoli, Pavia, 1840-
1906). Si avvicinò al pensiero tedesco durante la sua permanenza a Berlino e a
Gottinga, dove ebbe come maestro il Lotze. La sua opera più importante, E. Kant
(1879-1884), ha contribuito in modo determinante alla conoscenza del pensiero
kantiano in Italia.
CANTONI (Remo), pensatore italiano (Milano 1914-1978). Allievo di Banfi,