Page 156 - Dizionario di Filosofia
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Campanella si rifà al naturalismo telesiano, che si sforza però di arricchire con un
senso finalistico dovuto all’azione divina; e, poiché tutte le cose vivono e sentono, è
possibile, mediante la magia, operare praticamente e utilmente su di esse. Ma
Campanella supera Telesio nel trattare il problema della conoscenza, non più pura e
semplice passività, ma attiva partecipazione, coscienza di sé: « … Noi sappiamo gli
altri per questo, che sappiamo noi mossi e affetti dagli altri »: è la scoperta
dell’autocoscienza, su cui si baserà tutta la filosofia moderna (cognoscere est esse).
In base a una sapienza innata che ognuno ha di se stesso e che costituisce il punto
fermo di ogni certezza, sottratto a ogni possibile dubbio scettico, attraverso la
conoscenza di sé come limitazione, l’uomo può risalire all’intuizione del divino; in
tal modo Campanella si distacca dal sensismo per rifarsi al tradizionale
neoplatonismo. Per Campanella tutto l’essere è dotato e intimamente permeato dalle
primalità, che ne costituiscono gli aspetti necessari e inscindibili, sia perché
garantiscono la conoscenza dei fini, sia perché ne rendono possibile la realizzazione:
esse sono potenza, sapienza, amore. La religione è, per un verso, impulso
originario, tendenza della creatura a ricongiungersi al creatore (religio deriva da
religare) e per un altro è una pratica storica, legata a norme e a convenzioni che
possono anche essere false e che tendono ad attenuare l’impulso originario e
veritiero. In conformità con le idee del suo tempo, fece rientrare l’astrologia nella
sua dottrina politica e sociale consigliandone la pratica in tutti i settori della vita:
governo, educazione, avviamento professionale, disciplina delle nascite (allo scopo
di far nascere i figli in determinati periodi dell’anno).
Le contraddizioni del pensiero campanelliano sono dovute all’esigenza del filosofo
di conciliare l’immanentismo del naturalismo rinascimentale con la trascendenza
tradizionale del pensiero cattolico, e di contemperare la sua originale intuizione
sensistica con l’ormai moribonda concezione animistica e magica della natura.
Opere principali: Del senso delle cose e della magia* (1620), Apologia di Galileo*
(1622), Philosophia realis (1623), La città del Sole* (1623), Atheismus
triumphatus (Ateismo debellato, 1630), Philosophia rationalis (1638),
Metaphysica (1638) e infine, edita solo recentemente, Theologia (1936).
Bibliogr.: Opere, vol. I, a cura di L. Firpo, Milano 1954; Del senso delle cose e
della magia, a cura di A. Bruers, Bari 1925; La città del Sole e poesie, a cura di A.
Seroni, Milano 1962; su C.: L. Firpo, Bibliografia degli scritti di T. Campanella,
Torino 1940; R. Amerio, Introduzione alla teologia di Tommaso Campanella,
Torino 1948; A. Corsano, Tommaso Campanella, Bari 1961; N. Badaloni. Tommaso
Campanella, Milano 1965.
CAMUS (Albert), scrittore francese (Mondovi, Algeria, 1913 - † in un incidente
stradale a Villeblevin, Yonne, 1960). Nonostante le difficoltà economiche riuscì a
laurearsi in filosofia all’università di Algeri. Dopo essersi dedicato per qualche
anno al teatro (1934-1938), si stabilì a Parigi, collaborando a vari giornali. Durante
la seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla resistenza militando nel
gruppo ’Combat’, e dal 1945 fu redattore capo dell’omonimo giornale: i più
significativi contributi legati a questa esperienza vennero pubblicati nel 1951, col