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(1883), Apparenza e realtà  (1893), Saggi sulla verità e la realtà (1914) oltre a
          numerosi articoli apparsi in Mind.
          Bibliogr.: Apparenza e realtà, a cura di A. Banfi, Milano 1947; su B.: R. W. Church,
          Bradley’s  dialectic,  Ithaca  1942;  S.  K.  Saxena, Studies  in  the  metaphysics  of

          Bradley, Nuova York 1967.
          BRADWARDINE (Thomas), filosofo e scienziato inglese (1290 circa – Lambeth 1349).
          Arcivescovo di Canterbury, lasciò un importante trattato contro Pelagio: De causa
          Dei  contra  Pelagium  et  de  virtute  causarum.  Sostenitore  dell’assoluta  libertà
          divina, tentò di costruire una teologia rigorosamente dimostrativa seguendo il metodo
          matematico.  Continuatore della tradizione scientifica ed empirista oxoniense, buon

          conoscitore della matematica classica, compose numerosi scritti scientifici in cui è
          presente  il  tentativo  di  applicare  il  calcolo  allo  studio  e  alla  descrizione  dei
          fenomeni naturali.
          Bibliogr.:  H.  A.  Obermann, Archbishop  Thomas  Bradwardine,  a  study  of  his

          theology in its historical context, Utrecht 1957.
          BRAHMAN (parola sanscrita). Nella religione brahmanica, principio di ogni cosa. Il
          brahman,  parola  rituale  vedica,  è  divenuta  la  scienza  sacra  commentata  nei
          Brāhmana e nelle Upanisad. Esprime l’anima del mondo, l’essenza dell’essere, il
          principio di ogni cosa, assunto come motivo centrale della speculazione filosofico-
          religiosa  nelle Upanisad,  testi  che  pongono  la  seguente  equazione:  universo

          (brahman)  =  anima  individuale  (ātman),  basando  la  loro  metafìsica  su  questa
          identità.
          BRÉHIER  (Emile),  filosofo  e  storico  della  filosofia  francese  (Barle-Duc  1876  -

          Parigi 1952). Professore nelle università di Rennes, di Bordeaux e di Parigi (1919-
          1946),  direttore  della Revue philosophique  a  partire  dal  1940,  è  autore  di  opere
          sulla filosofia greca e medievale, e di un’importante Storia della filosofia (1926-
          1932).
          BRENTANO  (Franz),  filosofo  e  psicologo  tedesco  (Marienberg,  Renania,  1838  –
          Zurigo  1917).  Fu  domenicano  e  teologo  cattolico,  professore  di  filosofia  a

          Würzburg, a Vienna fino al 1895, a Firenze, infine a Zurigo a partire dal 1914.
          Le sue principali opere sono: Psicologia dal punto di vista empirico (1874-1911),
          Intorno all’origine della conoscenza morale (1889), Le quattro fasi della filosofia
          e il suo momento attuale (1895), Aristotele e la sua concezione del mondo e Della
          classificazione dei fenomeni psichici (1911). Il suo insegnamento influenzò Meinong

          e Husserl. Brentano distingue la logica dalla psicologia e spinge quest’ultima fino
          alle  sue  estreme  possibilità  istaurando  la  ricerca  fenomenologica,  caratterizzata
          dall’analisi approfondita delle leggi secondo cui tutti i fenomeni si producono. Fa
          uso della nozione di intenzionalità, che in seguito sarà ripresa da Husserl, e dà un
          nuovo significato alla relazione soggettooggetto e alla nozione di evidenza.
          BROAD  (Charlie  Dunbar),  filosofo  inglese  (Londra  1887).  Compì  gli  studi

          universitari a Cambridge, dove poi insegnò filosofia morale a partire dal 1933; nel
          1935 divenne presidente della Società di ricerche psicologiche. Il suo pensiero si
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