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Dalmazia, 1711 - Milano 1787). Entrato a quattordici anni nell’ordine dei gesuiti,
nel 1740 venne chiamato al Collegio romano in qualità di professore di matematica e
di filosofia. Dopo aver insegnato anche a Pavia e a Milano, visse in Francia dal
1774 al 1783. Sostenitore e conoscitore profondo delle dottrine di Newton,
sviluppò, a partire da esse, una teoria dinamica della materia fondata sull’ipotesi
atomica (1758). Tra le opere è notevole una Theoria philosophiae naturalis (1758).
BOTÈRO (Giovanni), uomo politico e scrittore italiano (Bene Vagienna, Cuneo, 1543
- Torino 1617). È noto soprattutto per il trattato sulla Ragion di Stato, in dieci libri,
apparso a Venezia nel 1589. Reagendo al Machiavelli, egli poneva a fondamento
della sua dottrina del potere la morale e la religione, ammettendo tuttavia che per
conservare il potere si potesse ricorrere a mezzi che sono riprovati secondo la
morale ordinaria. L’opera del Botero appare perciò piuttosto debole nel suo
fondamento teorico, e risente delle contraddizioni causate al pensiero politico dal
diffondersi dei principi della Controriforma; è tuttavia molto interessante per le
numerose osservazioni e riflessioni particolari. Il Botero è anche autore di un trattato
di economia sulle Cause della grandezza e magnificenza delle città e delle
Relazioni universali, trattato di geografia politica, che, essendo basato
prevalentemente su dati sperimentali, segna un nuovo indirizzo nella storia della
disciplina.
Bibliogr.: Su B.: F. Chabod, Scritti sul Rinascimento, Torino 1967.
BOULANGER (Nicolas Antoine), pensatore francese (Parigi 1722-1759). Nei grandi
cataclismi della natura e nella tradizione terrificante del diluvio universale volle
vedere l’origine delle superstizioni e delle idee religiose. Tra le opere: Ricerche
sull’origine del dispotismo orientale (1761) e L’antichità svelata (1766).
Bibliogr.: F. Venturi, L’antichità svelata e l’idea del progresso in N. A, Boulanger
(1722-1759), Bari 1947.
BOURDEAU (Louis), filosofo e sociologo francese (Rochechouart 1824 - Parigi
1900). Nella Teoria delle scienze, piano di scienza integrale (1882), tentò una
classificazione generale delle conoscenze umane dal punto di vista della scienza
positiva. Le sue due maggiori opere filosofiche sono: Il problema della morte
(1892) e Il problema della vita (postumo, 1901), in cui si sforzò di far prevalere la
negazione rigorosa dell’immortalità e analizzò le condizioni della vita individuale e
collettiva, del « somatismo », dello « psichismo » e della « simbiosi ».
BOUTROUX (Emile), filosofo francese (Montrouge 1845 - Parigi 1921).
Addottoratosi nel 1874 con una tesi sulla Contingenza delle leggi della natura*,
insegnò nelle università di Montpellier e di Nancy, poi alla Scuola normale
superiore (1878) e infine alla Sorbona (1912). Uno dci maggiori esponenti della
corrente spiritualistica e antipositivistica francese degli ultimi decenni
dell’Ottocento, con la sua filosofia cercò di dimostrare che anche nel campo dei
fenomeni naturali opera la libertà. Per Boutroux la necessità meccanica delle
connessioni causali è solo apparente; se infatti fra causa ed effetto vi fosse un
assoluto rapporto di necessità, l’effetto dovrebbe sempre già essere implicito nella