Page 128 - Dizionario di Filosofia
P. 128

BASEDOW  (Johann  Bernhard)  o Bernard  di  Nordalbingen,  pedagogista  tedesco
          (Amburgo 1724 - Magdeburgo 1790). Ispirandosi alle idee di Rousseau in materia di
          educazione, realizzò i suoi principi pedagogici nell’istituto di Dessau da lui fondato
          nel  1774  (il  Philanthropinum)  e  li  espose  nel Manuale  elementare  o  raccolta
          metodica  delle  conoscenze  necessarie  all’istruzione  della  gioventù  (1774).  In
          quest’opera  egli  fonda  l’insegnamento  morale  sulla  religione  naturale,  sul  metodo

          intuitivo e sulla lezione delle cose, mostrando una preoccupazione, per i suoi tempi
          nuova, per l’igiene e l’educazione fìsica. Ebbe grande successo fra il 1774 e il 1785
          e più tardi influenzò il pensiero di Pestalozzi e di Campe, l’autore di Robinson il
          giovane. Il Philanthropinum cessò di esistere nel 1793.
          Bibliogr.: Ausgewälte Schriften, a cura di H. Göring, Langensalza 1880; Relazione
          ai filantropi e ai potenti sulle scuole, gli studi e la loro influenza sul benessere

          (1768),  a  cura  di  G.  Santini,  Palermo  1914;  su  B.:  A.  Piazzi, L’educazione
          filantropica  nella  dottrina  e  nell’opera  di  G.  B.  Basedow,  Milano  1920;  G.
          Dionisio, Il pietismo. Dal realismo pietistico al filantropismo del Basedow, Milano
          1958.

          BASÌLIDE,  gnostico  vissuto  verso  il  120-140  d.C.  ad Alessandria  d’Egitto;  le  sue
          teorie  sono  giunte  a  noi  soltanto  attraverso  gli  scritti  di  sant’Ireneo  (Adversus
          Haereses)  e  sant’lppolito  (Philosophumena),  che  ci  hanno  dato  due  versioni
          discordanti del suo sistema filosofico.
          Secondo Ireneo, Basilide sosteneva che dal Dio supremo sono usciti per emanazione
          365 cieli, tra i quali il nostro, l’inferiore, il cielo « sublunare », governato da un
          demiurgo  subalterno  che  è  lo  Jahvé  dell’Antico  Testamento.  Secondo  Ippolito,

          Basilide sosteneva un sistema di tipo evoluzionistico, in base al quale dal nonessere
          primordiale  spunta  il  seme  di  tutto  e,  per  successive  generazicni,  deriva  l’intera
          scala degli esseri che costituiscono il sistema divino e il mondo materiale.
          Per  Basilide,  la  redenzione  ha  un  carattere  esclusivamente  intellettuale  e  consiste
          nella  completa  rivelazione  dell’esistenza  di  Dio,  rimasto  sconosciuto  per

          l’inconsapevole  orgoglio  umano.  La  morale  di  Basilide  era  molto  severa  e
          consigliava l’astensione dal matrimonio.
          Bibliogr.: Su B. e la gnosi in generale: H. Leisegang, Die gnosis, Stoccarda 1955,
          BAUCH  (Bruno),  filosofo  tedesco  (Gross-Nossen,  Slesia,  1877-1942).  Formatosi

          nella scuola di Baden*, insegnò a Jena dal 1911. Di ispirazione neokantiana, mirò a
          interpretare il kantismo come una sorta di platonismo, per cui ritenne che solo nella
          purezza concettuale logica fosse reperibile il fondo di ogni possibile oggettività nei
          processi  conoscitivi.  Nella  sua  monografìa  su  Kant  egli  elimina  la  distinzione  tra
          intuizione e categoria; e poiché la conoscenza è per lui una progressiva ricerca di

          determinazioni dell’esperienza, il soggetto trascendentale diventa esclusivamente la
          somma delle condizioni degli oggetti i cui obiettivi rapporti fondano il valore dei
          giudizi.  La  sua  visione  d’assieme  della  realtà  è  sistematica  e  comprende  verità,
          valore  e  realtà.  Secondo  la  tradizione  della  filosofia  dei  valori,  egli  aggiunge  ai
          princìpi  kantiani  i  valori  di  cultura,  per  cui  la  sua  diventa  una  morale  assoluta  a
   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132   133