Page 126 - Dizionario di Filosofia
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di un mondo definito e compiuto, ma piuttosto responsabile e chiara consapevolezza

          degli infiniti compiti che sul piano politico, sociale, scientifico, etico ed economico
          l’uomo deve realizzare; in questa tensione all’infinito la filosofia ha il dovere di non
          rinchiudersi  in  un  compiaciuto  isolamento  intellettualistico,  ma,  al  contrario,  «  di
          ricostruire  il  senso  unitario  della  cultura  come  coscienza  reale  che  vita  e  storia
          hanno  di  se  medesime  ».  Questa  visione  dinamica  delle  funzioni  del  sapere
          ricondusse il Banfi a posizioni eticopolitiche coincidenti con il marxismo e diede a

          tutta la sua opera un significato di aperta rottura con l’idealismo italiano del Croce e
          del  Gentile.  Docente  di  storia  della  filosofia  nell’università  di  Milano  dal  1931,
          divenne  senatore  dopo  la  seconda  guerra  mondiale.  Opere  principali: L’uomo
          copernicano  (1920), Princìpi  di  una  storia  della  ragione  (1926), Pestalozzi
          (1929), Vita di G. Galilei (1930), Socrate (1943), Storia del materialismo (1952-
          1953). Ha diretto dal 1940 al 1950 la rivista Studi filosofici.

          Bibliogr.: su B.: E. Paci, Pensiero esistenza e valore, Milano-Messina 1940; G. M.
          Bertin, Banfi, Padova 1943; F. Papi, Il pensiero di A. Banfi, Milano 1961; Aa. Vv.,
          Atti del convegno di studi banfiani (Reggio Emilia, maggio 1967), Firenze 1969.
          BARALIPTON. Nella logica, parola mnemotecnica che designava presso gli scolastici

          il primo modo della quarta figura del sillogismo, in cui le premesse sono universali e
          affermative e la conclusione particolare e affermativa: « Ogni vivente è mortale; ogni
          animale è vivente; dunque alcuni mortali sono animali ».
          BARATÓNO (Adelchi), filosofo italiano (Firenze 1875 - Genova 1947). Fu docente di
          filosofia  teoretica  all’università  di  Cagliari,  di  Milano  e  di  Genova  e  deputato

          socialista.  Dopo  una  giovanile  esperienza  positivistica,  si  avvicinò  al  criticismo
          kantiano  e  di  lì,  attraverso  la Critica  del  giudizio,  giunse  all’elaborazione  di  un
          personale  «  occasionalismo  sensista  »,  in  cui,  in  contrasto  con  l’impostazione
          gnoseologico-soggettivistica  di  stampo  kantiano,  attraverso  la  critica  del  bello  il
          mondo sensibile è giustificato « per se stesso, come forma dell’esistenza ». Opere
          principali: Il  mondo  sensibile,  introduzione  all’estetica  (1934), Arte  e  poesia

          (1945).
          BÀRBARA. Nella logica, parola mnemotecnica che designava presso gli scolastici il
          primo dei quattro modi della prima figura del sillogismo, e precisamente quello in
          cui  le  tre  proposizioni  (premesse  e  conclusione)  sono  universali  e  affermative
          (AAA): « Tutti gli uomini sono fallibili; i giudici sono uomini; dunque i giudici sono
          fallibili »,

          BÀRBARI. Nella logica di Porto Reale, parola mnemotecnica che designava un modo
          della quarta figura del sillogismo (variazione del baralipton degli scolastici).

          BARDILI (Christoph Gottfried), filosofo tedesco (Blaubeuren, Württemberg, 1761 -
          Mergelstetten 1808), avversario della filosofia di Kant. Nelle sue opere professò un
          realismo razionale per certi aspetti affine alla dottrina hegeliana.
          BAREBRÈO  («  figlio  dell’Ebreo  »),  soprannome  del  poligrafo,  storico,  medico  e
          filosofo siriano ABŪ AL-FARAĞ  (Metilene  1226  Marāgha [Maragheh], Azerbaigian,
          1286).  Figlio  di  un  medico  ebreo  convertito,  donde  il  soprannome,  fu  monaco  ad
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