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cospiratore del 1796 amico di Babeuf e sopravvissuto alla sua morte. Marx ritenne
Babeuf il fondatore del primo partito comunista effettivamente operante nella realtà
politica.
Bibliogr.: G. Sender, Le babouvisme après Babeuf, Parigi 1912; A. Galante
Garrone, Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell’800 (1828-1837), Torino 1951;
A. Saitta, Filippo Buonarroti. Contributi alla storia della sua vita e del suo
pensiero, 2 voll., Roma 1950-1951; G. D. H. Cole, Storia del pensiero socialista, I
precursori, vol. I, Bari 1967; Il socialismo prima di Marx, a cura di G. M. Bravo,
Roma 1970.
BACHELARD (Gaston), filosofo francese (Barsur-Aube 1884 - Parigi 1962),
professore di storia e filosofia delle scienze alla facoltà di lettere di Digione. (1930-
1940), poi alla Sorbona. Influenzato dalle teorie di Freud, si è proposto di «
psicoanalizzare » sia il pensiero scientifico sia l’attività fantastica. È autore di
numerose opere di filosofia generale, di filosofia delle scienze e di stimolanti analisi
a carattere fenomenologico, tra cui: Il nuovo spirito scientifico (1934), La
psicoanalisi del fuoco (1937), La formazione dello spirito scientifico (1938),
L’acqua e i sogni (1940), Il razionalismo applicato (1949), L’attività razionalista
della fisica contemporanea (1951), La poetica dello spazio (1958).
Bibliogr.: Essai sur la connaissance approchée, Parigi 1928; La psychanalise du
feu, Parigi 1938: La formation de l’esprit scientifique: contribution à une
psychanalise de la connaissance objective, Parigi 1938; in italiano: L’intuizione
dell’istante, a cura di A. Pellegrino e G. Silvestri, Bari 1973; La poetica della
rêverie, Bari 1972; su B.: fascicolo monografico della « Revue internationale de
philosophie », vol. 19, 1964.
BACONE (Ruggero), in ingl. Roger Bacon, filosofo e scienziato inglese (Ilchester,
Somerset, 1214 - Oxford 1294), soprannominato Doctor mirabilis. Sembra che abbia
studiato a Oxford prima di stabilirsi a Parigi, dove soggiornò dal 1236 al 1251.
Dopo essere entrato nell’ordine dei francescani, si dedicò al commento dell’opera di
Aristotele, ma, a partire dal 1247, si orientò verso gli studi scientifici. Nel 1251
ritornò a Oxford e scrisse De speculis, De mirabili potestate artis et naturae,
Metaphysica, De multiplicatione specierum, De computo naturali; nel 1257,
costretto ad abbandonare l’insegnamento, ritornò a Parigi. Quando nel 1266 il papa
Clemente IV gli richiese una copia delle sue opere, Bacone si diede alla stesura dei
Communia mathematica e del Liber communium naturalium, quali introduzioni
generali ai trattati speciali di matematica e di scienze naturali, che poi abbandonò
per scrivere l’Opus maius (1267-1268), inviato al papa insieme con il De
multiplicatione specierum, l’Opus minus e, forse, l’Opus tertium. In seguito lavorò
a diversi studi, in particolare al Compendium studii philosophiae. Nel 1277 le sue
opere furono giudicate sospette, a causa soprattutto degli attacchi che egli aveva
diretto contro alcuni domenicani contemporanei, specialmente Alberto Magno e san
Tommaso. Le sue tesi vennero condannate e dal 1277 al 1292 fu imprigionato; dopo
la liberazione scrisse il Compendium studii theologiae, ma morì senza portarlo a