Page 127 - Dizionario di Filosofia
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Antiochia, poi vescovo di Aleppo e capo della comunità giacobita orientale. La sua

          opera  più  nota  è Il  libro  della  crema  della  sapienza,  che  ricalca  l’enciclopedia
          filosofica di Avicenna e tratta di logica, di fisica, di metafisica e di morale.
          BARIÉ  (Giovanni  Emanuele),  filosofo  italiano  (Milano  1894-1956).  Professore  di
          filosofia teoretica a Milano, riprese la logica trascendentale di Kant nel tentativo di

          conciliare l’esigenza metafìsica con quella immanentistica e quella dell’essere con il
          divenire;  di  conseguenza  per  Barié  l’esigenza  dell’essere  si  esprime  nel  puro
          pensare, cioè nella filosofia, mentre il mondo sensibile del divenire viene elaborato
          dalle  altre  scienze,  come  l’arte,  la  sociologia,  ecc.  I  suoi  scritti  principali  sono:
          Oltre  la  Critica  (1929), La  spiritualità  dell’essere  e  Leibniz  (1933), L’io
          trascendentale (1948).

          BARÒCO. Nella logica, parola mnemotecnica che designava presso gli scolastici il
          quarto  modo  della  seconda  figura  del  sillogismo  in  cui  la  premessa  maggiore  è
          universale affermativa (A), la minore e la conclusione sono particolari negative (O,
                                                                                    a
          O); B indica che questo modo è riconducibile al barbara (1  figura); C indica che
          tale riduzione si fa convertendo la minore per contrapposizione; es.: « Tutti i pesci
          sono ovipari; alcuni animali marini non sono ovipari; dunque alcuni animali marini
          non sono pesci ».
          BARTH  (Karl),  teologo  protestante  svizzero  (Basilea  1886-1971).  Professore  di
          teologia  a  Bonn,  si  rifugiò  a  Basilea  per  sfuggire  al  regime  nazista  di  cui  era

          oppositore.  Legato  all’esistenzialismo  inteso  in  una  prospettiva  cristiana,  riprese
          temi  della  filosofia  kierkegardiana,  centrando  la  propria  attenzione  sul  rapporto
          uomodio, tempoeternità. È autore di un famoso commento alla Epistola ai Romani
          (1919),  in  cui  viene  delineata  una  ’teologia  della  crisi’  di  ispirazione
          accentuatamente  luterana.  Altre  opere: Fides  quaerens  intellectum  (1931)  e
          Kirchliche Dogmatik (1932 e sgg.).

          Bibliogr.:  L’epistola  ai  Romani,  a  cura  di  M.  Miegge,  Milano  1962;  su  B.:  L.
          Pareyson, Studi sull’esistenzialismo, Firenze 1973.
          BARTHEZ  (Paul  Joseph),  filosofo  e  medico  francese  (Montpellier  1734  -  Parigi

          1806).  Collaboratore  dell’Enciclopedia,  membro  associato  dell’Accademia  delle
          scienze, sostenne che le proprietà vitali particolari non sono fattori originari della
          vita,  bensì  espressioni  diverse,  modi,  effetti,  di  un  unico  principio  che  chiamò
          principio vitale  (v. VITALISMO).  Scrisse: Nuovi  elementi  della  scienza  dell’uomo
          (1778),  la  sua  opera  più  importante; Nova  doctrina  de  functionibus  naturae
          humanae  (1774); Nuova  meccanica  dei  movimenti  dell’uomo  e  degli  animali

          (1798).
          BARTOLOMEO  da  Bologna,  filosofo  italiano  (†  1294).  Studioso  soprattutto  di
          teologia e di scienze della natura, ha lasciato, oltre a numerosi sermoni, un Tractatus
          de luce di notevole interesse, in cui è presente la distinzione tra lux come sostanza e
          radius  come  immagine  generata  dai  raggi  luminosi.  Questo  testo  è  caratteristica

          testimonianza della trasformazione dei problemi scientifici in metafisici, che spesso
          accompagnò l’assimilazione occidentale della tradizione araba.
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