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intuitivamente attraverso una vita d’azione come quella di Eucken, le correnti
politiche che considerano le ideologie subordinate alle esigenze dell’azione politica,
come il fascismo.)
• In pedagogia, l’insieme dei sistemi educativi che sostengono la necessità di porre
l’attività spontanea del fanciullo come centro e punto di partenza del processo
educativo e, in una accezione più ristretta, l’insieme delle metodologie che
applicano all’educazione i risultati della psicologia e della sociologia
contemporanee. (Tale indirizzo è rappresentato principalmente da Dewey,
Kerschensteiner, Decroly, Ferrière e molti altri.)
ATTO. La distinzione tra potenza e atto è fondamentale nella dottrina di Aristotele.
L‘atto è la piena realizzazione delle possibilità di un essere, mentre la potenza è la
predisposizione all’atto, il germe da cui sboccia l’atto. Tale distinzione serve ad
Aristotele per spiegare il divenire, inteso appunto come il processo mediante il
quale un essere che era suscettibile di accrescimento (o di movimento, o di
alterazione, o di generazione) di fatto viene crescendo (o si muove, o si altera, o
viene generato). Nell’ordine delle cause, la potenza corrisponde alla materia, l’atto
alla forma. Perciò l’atto è la piena realizzazione di una forma verso cui l’essere era
predisposto: così la statua realizza quella forma che era già latente nel minerale
grezzo. Potenza e atto, come materia e forma, sono termini relativi: il fiore, ad es., è
potenza del frutto e, nello stesso tempo, è atto del germoglio. Soltanto Dio, essendo
pensiero puro, non avendo in sé materia, è per ciò stesso atto puro, ossia atto non
mescolato con alcuna potenzialità. La soluzione data da Aristotele al problema del
divenire, come passaggio dalla potenza all’atto, ha dominato incontrastata in tutto il
pensiero occidentale fino all’età moderna: i termini stessi potenza e atto sono entrati
nel linguaggio comune.
Le nozioni di atto e di atto puro ritornano nella filosofia contemporanea, ma con
significato alquanto diverso da quello aristotelico, cioè nel senso di azione, attività.
Nell’attualismo di Gentile l’atto puro è il pensiero pensante, in quanto è attività che
non ha alcuna passività in sé, né limiti fuori di sé.
ATTRIBUTO. In senso logico, concetto attribuito a un determinato soggetto. (V.
PREDICATO.) In senso metafisico, secondo le definizioni di Cartesio e di Spinoza,
tutto ciò che partecipa dell’essenza e della natura stessa di una sostanza.
ATTUALE. Che è in atto, che è passato dalla pura possibilità all’esistenza reale o
all’azione, in opposizione a potenziale o virtuale.
ATTUALISMO. L’attualismo di Giovanni Gentile è l’ultimo sviluppo dell’idealismo
romantico, in particolare fichtiano, in quanto elimina ogni residuo oggettivistico e
risolve tutta la realtà esclusivamente nell’atto pensante del soggetto (atto puro),
concepito come soggetto universale, creatore di se stesso, senza alcuna delimitazione
o determinazione che ne condizioni l’assoluta attività e libertà. Tutti gli aspetti della
realtà (da Dio alla natura e alla storia) non hanno quindi esistenza autonoma fuori del
pensiero che li pone, in quanto non sono che oggetti (pensiero pensato) del pensiero
in atto che solo è reale (pensiero pensante). Tuttavia l’attualismo non si risolve in
una contemplativa teoria dell’atto, ma impegna all’azione, proprio perché l’agire è il