Page 88 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Alessandria, riportata in gradi, il buon Eratostene aveva calcolato
la circonferenza del globo terrestre, giungendo all’incredibile
misura di 216.000 stadi e, poiché lo “stadio alessandrino”
corrispondeva a 185 metri, ecco la circonferenza attuale di
40.000 chilometri!
A sua volta Giulio Firmico, da molti considerato pazzo ma da
tutti temuto, vantava conoscenze incredibili come la forza
generata dal vapore, andata perduta al tempo delle invasioni
barbariche, ma già sfruttata dai Romani nelle scenografie degli
anfiteatri e sui campi di battaglia. La stessa forza che molti secoli
dopo avrebbe permesso a mostri d’acciaio di correre su assi di
ferro parallele e unire tra loro città e paesi lontanissimi. La
sublime lezione di Erone di Alessandria non era andata perduta!
Gaspar, nome probabilmente desunto dai re magi, era un
insigne poeta e pare che amasse più gli animali degli uomini, con
i quali s’intratteneva in lunghi soliloqui. Insegnava che tutti gli
esseri viventi hanno un’anima, sono sensibili, soffrono, gioiscono
e abbisognano d’affetto. Gaspar era inoltre affascinato dal volo
degli uccelli, che ambiva imitare costruendo grandi ali di tela,
con le quali era riuscito anche a volare sull’Ebro, prima di
precipitare e azzopparsi per il resto dei suoi giorni.
C’è da supporre che se Alandreo, Giulio Firmico e Gaspar
fossero entrati nelle terre cristiane, probabilmente sarebbero finiti
su un rogo.
E quando Gerberto fu richiamato ad Urguel, presso il suo
vescovo, l’esuberante studente si trovò di fronte al suo “secondo
bivio pitagorico”. Mal tollerava l’insulsa vita di corte tra paggi
stupidi, la cui unica brama era d’intravedere le caviglie delle
dame sotto le lunghe vesti, e tra rampolli baldanzosi ignoranti
fino al midollo, intenti a duellare con le spade dall’alba al
tramonto. Fu così che decise di andare nella direzione opposta, in
compagnia del suo amico più fidato, il chierico Uberio.
Un viaggio avventuroso e pericoloso.
In seguito si sarebbe favoleggiato che Gerberto avesse
sottratto un libro magico al suo maestro Giulio Firmico: un libro
dalle pagine di ghiaccio con le lettere di fuoco! Per entrarne in
possesso, secondo quella maldicenza, avrebbe sedotto la figlia
del vecchio matematico; la quale, a sua volta, avrebbe ubriacato
il padre. Poi, nella fuga, dopo aver abbandonato la sua complice
come Teseo con Arianna, compì la sua prima magia, grazie a
quel libro: si nascose sotto un ponte, restando sospeso a
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