Page 71 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Due momenti di quel rito furono posti sotto indagine: lo
sputo sulla croce e il bacio sul fondoschiena dell’adepto, alla
base della spina dorsale, di chiara origine orientale.
Le iniziazioni avvenivano solitamente nel silenzio delle sale
capitolari, dalle colonne simili ad alberi di una foresta
pietrificata.
Da sempre, in tutti i riti e in tutte le religioni, l’iniziazione è
un momento saliente, delicato, fondamentale. Ad esempio il
battesimo nei riti cristiani.
Nell’antichità classica, presso tutte le civiltà del
Mediterraneo e della “Mezzaluna fertile” il punto di riferimento
della vita civile e sociale era la polis, la città. Ma nei riti
misterici, tipici della cultura greca, le iniziazioni avvengono in
luoghi remoti, selvatici, estranei alla polis, già nei riti più antichi:
quelli dei Grandi Dèi nell’isola di Samotracia o del lago-palude
Larna, presso Micene. La dislocazione appartata, esterna alla
polis, derivava dal fatto che quei riti erano “nascosti”: riservati
agli iniziati e, ovviamente, non si potevano tenere nelle agorà o
nei templi tradizionali. In quei riti antichi, misterici, è noto
soltanto che gli iniziati inneggiavano a Dioniso e a Demetra, con
quel connubio di pane e vino che sarà tipico dell’eucaristia
cristiana e costituirà l’essenza stessa del rito della santa messa.
Ma mentre nella tradizione cristiana il rito del battesimo è
pubblico e corale, nelle tradizioni più antiche affiora il deserto
come luogo di purificazione e d’iniziazione.
Da secoli gli storici s’interrogano se il deserto predisponga
gli animi a una peculiare esperienza religiosa.
Nell’“Histoire du people d’Israël” Ernest Renan afferma con
grande convinzione che “il deserto è monoteista!”
Il popolo ebraico si formò, infatti, con la fuga dall’Egitto: un
lunghissimo viaggio nel deserto, nel vuoto di una regione
inospitale, lontano dalle città, luoghi di distrazione e perdizione.
Una fuga che denota tutte le caratteristiche di un’iniziazione
protrattasi per quarant’anni! Ultimata la quale, il popolo ebraico
si affacciò sulle verdi colline di Canaan, che stillavano latte, vino
e miele, e ne cominciò la conquista per fondarvi il suo regno.
Fu proprio la lunga e obbligata “purificazione” nel deserto
ad attribuire al popolo “eletto” quelle caratteristiche peculiari e
profonde che sarebbero rimaste indelebili: così radicate che
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