Page 76 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 76

pagina n.75      420451_LAVORATO.pdf







                foresta  della  Pietra  Ardena  (probabilmente  in  Val  Tanaro,  a
                Garessio),  dove  vive  in  incognito  e  s’improvvisa  carbonaio,
                prima  del  riscatto  e  del  trionfo,  e  proprio  alla  Pietra  Ardena
                riceve l’iniziazione a cavaliere.
                     Non  va  dimenticato  che  Tristano  e  Isotta  cercarono  un
                rifugio e la salvezza nella foresta di Morois, fuggendo dall’ira di
                re Marco. Ma  è nei  poemi  cavallereschi di  Chrétien de Troyes
                che il percorso iniziatico di un cavaliere trova il suo compimento
                nella foresta.
                     Yvain,  cavaliere  al  seguito  del  suo  re,  cerca  rifugio  nella
                foresta e regredisce a uno stadio primitivo per non essere stato
                puntuale  all’incontro  con  la  donna  amata;  mentre  nel  ciclo  di
                “Perceval  ou  le  Conte  du  Graal”,  il  personaggio  principale,
                definito “valet sauvage” in quanto figlio della “Dame de la gaste
                Forêt  solitarie”,  giunge  al  rango  di  cavaliere  dopo  un  lungo
                percorso all’interno della foresta che, se da un lato è sobriamente
                solitaria,  dall’altro  può  rivelarsi  ingannevole,  impregnata  dalle
                insidie tipiche del deserto. Infine, sempre dove la foresta è più
                folta, a Perceval sarà svelato il senso e lo scopo delle prove alle
                quali è stato sottoposto e il destino che lo attende.
                     Secondo Jacques Le Goff, anche nel ciclo bretone re Artù
                cerca il contatto con la foresta, soprattutto con gli eremiti che la
                abitano, consapevole di trarre dalla sua sacralità di alberi secolari
                la  propria  legittimità.  Consapevolezza  esplicata  pienamente  da
                Mago Merlino.
                     Nell’Apocalisse,  infine,  il  deserto  diviene  il  rifugio  della
                Donna, ovvero del popolo santo dell’età messianica ravvisabile
                nella Chiesa dei credenti, al termine del lungo ciclo della civiltà
                umana.
















                                            75
   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81