Page 75 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                un  interminabile  percorso  iniziatico,  per  quanto  caotico  e
                confuso.
                     Lo  storico  Jacques  Le  Goff  evidenzia  che  ci  furono  due
                ondate di eremitaggio in Europa: la prima tra i secoli IV e VII, in
                concomitanza con la generale crisi delle città e relativo tra crollo
                demografico;  la  seconda  tra  i  secoli  XI  e  XIII,  per  il  motivo
                opposto,  allorché  in  tutta  l’Europa  si  realizzò  un  eccezionale
                dinamismo demografico accompagnato da un notevole sviluppo
                urbano.
                     Tra gli eremiti di questo secondo periodo spicca Evrard de
                Breteuil, visconte di Chartres, che abbandonò il suo castello e la
                vita  mondana  per  rifugiarsi  in  una  foresta,  dove  con  umiltà
                s’improvvisò  carbonaio  per  sopravvivere  e  si  trattò  davvero  di
                un’iniziazione alla santità.
                     Un  altro  personaggio  esemplare,  opposto  a  Evrard  de
                Breteuil, fu un certo Eone della Stella, peraltro un popolano, non
                nobile: in fuga, pare, da una delusione amorosa. Si rifugiò nelle
                più  profonde  foreste  bretoni  dove,  a  suo  dire,  incappò  in  un
                roseto  ardente  e  incontrò  Dio  che  lo  nominò  “Giudice  del
                mondo”.  In  tal  modo  fu  costretto a  tornare  tra i  cristiani, nella
                società, e cominciò a urlare di aver ricevuto lo “Spirito Santo”. In
                un altro periodo sarebbe stato rinchiuso da qualche parte; invece
                trovò  folle  che  gli  cedettero  e  seguaci  entusiasti,  tra  i  quali
                numerosi  chierici  e  frati.  I  suoi  “discepoli”  divennero  così
                numerosi  che,  per  sfamarsi,  presero  a  saccheggiare  granai  e
                pollai, persino dei monasteri. Fu necessario l’intervento di truppe
                armate, che catturarono Eone della Stella e molti suoi seguaci: il
                “profeta”,  riconosciuto  pazzo,  fu  rinchiuso  nella  più  profonda
                cella di un monastero; tutti gli altri, che pazzi non erano, finirono
                sui roghi, così numerosi da illuminare la notte.
                     Le  terre  corrispondenti  alle  province  di  Savona,  Cuneo,
                Imperia, Asti e Alessandria, un tempo note come il Vastum per i
                danni  arrecati  dai  Saraceni,  ma  anche  per  il  “Vuoto”  che  le
                caratterizzava,  sono  definite  “desertis  locis”  nel  diploma
                dell’imperatore Ottone I vergato nell’anno 967, il 23 di marzo, a
                Ravenna,  allorché  il  marchese  Aleramo  ricevette  in  dono  16
                curtes situate tra il fiume Tanaro, il torrente Orba e la costa del
                mare.
                     Nel ciclo letterario postumo che rievoca le gesta di Aleramo,
                il prode cavaliere, in fuga dalla corte imperiale dopo aver sedotto
                la  bella  Adelasia,  figlia  dell’imperatore,  trova  rifugio  nella


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