Page 62 - I templari e il filo segreto di Hiram
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avrebbe collaborato a ottenebrare le coscienze, a diffondere il
fanatismo nel mondo, a svilire l’umanità in masse amorfe
adoranti un unico Dio.
Un mondo intero fu lentamente cancellato: soltanto rovine, e
in un paio di secoli l’immane distruzione era conclusa. Le
Olimpiadi soppresse, l’Accademia di Atene chiusa, grandi
biblioteche incendiate e la strada aperta per i barbari invasori del
Nord, del Sud, dell’Est.
Ipazia fu forse la più illustre di migliaia, milioni di vittime di
tanta intolleranza, abbandonate all’oblio e alla “damnatio
memoriae”.
E ancora: ma chi era Ipazia?
Delle sue opere, ovviamente, non è rimasto nulla: distrutte.
Di lei si sa pochissimo e, se non fosse stata catturata da
monaci fanatici, “bonificatori di Alessandria”, per essere uccisa
nel modo peggiore, con furia estrema, non ne sarebbe rimasta
memoria.
Si dice che fosse bellissima: un’avvenenza testimoniata dai
suoi discepoli che s’innamoravano perdutamente di lei, la
corteggiavano e si dimenticavano delle sue dotte lezioni
perdendosi nelle nebbie del cuore, dimentichi della luce della
mente.
E’ noto che era un’aristocratica e apparteneva a quella casta di
greci, favorita da Tolomeo generale di Alessandro, che aveva
trasformato la città sulla foce del Nilo a faro del Mediterraneo.
Non soltanto, infatti, Alessandria disponeva di un celebre faro,
annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico, ma
diffondeva la luce della civiltà in tutto l’impero romano. Non a
caso vi sorgeva la più grande biblioteca al mondo.
Ipazia morì martire dei cristiani: strappata dalla sua lettiga
mente rincasava, denudata spietatamente, coricata a viva forza
sull’altare di una chiesa e scarnificata viva con cocci acuminati,
tra abbondanti schizzi di sangue: spolpata fino alle ossa; i resti
trascinati in una vasca per essere bruciati.
Altre notizie sono vaghe.
La tradizione vuole che fosse figlia di Teone: geometra,
filosofo, ultimo direttore della mitica libreria d’Alessandria, già
devastata da Giulio Cesare ai tempi di Cleopatra, ultima regina
dell’Egitto, e poi demolita dalla furia dei seguaci del nuovo culto
giunto dalla Palestina, propensi ad ardere qualsiasi libro,
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