Page 352 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                    Pare che sia stato lo stesso re francese a caldeggiare la sua
                nomina,  subito  dopo  la  morte  del  suo  predecessore,  prima  di
                essere lui stesso catturato dai Mammalucchi.
                    Appena consacrato « sovrano maestro », Renaud de Vichiers
                si trovò a confrontarsi con una priorità assoluta, incombente: la
                liberazione del re di Francia!
                    Il  riscatto richiesto  era  stratosferico:  400.000 tornesi  d’oro,
                corrispondenti a 800.000 bisanti.
                    Il  Tempio  non  arretrò  e  si  dissanguò.  Anche  le  casse  di
                Francia furono svuotate. Ma tanto sforzo non bastava: occorreva
                altro denaro!
                    Non  sussisteva  la  possibilità  di  una  trattativa:  prendere  o
                lasciare! Mancavano ancora 30.000 tornesi d’oro…
                    Per la verità, i Templari disponevano di una riserva segreta,
                utilizzabile soltanto per armare i cavalieri, allestire nuove navi e
                utilizzata, anche, per la gestione straordinaria delle loro fortezze.
                    Un modo, però, ci sarebbe stato…
                    Sotto complice luna Jean de Joinville, consigliere del re e suo
                tesoriere, entrò nella cucina della fortezza di Acri dove Renuad
                de Vichiers cenava solitario: sfoderò la spada e gliela puntò alla
                gola  per  farsi  consegnare  esattamente  quanto  mancava  per  il
                pagamento del ricatto.
                    Palesemente una messinscena!
                    Uno stratagemma però salvare le apparenze, poiché non era
                lecito  al  sovrano  maestro  del  Tempio  stornare  una  simile  cifra
                dalle  casse  dell’Ordine  per  pagare  un  riscatto:  non  era  mai
                successo e non doveva succedere!
                    E  così  Luigi  IX,  che  all’epoca  aveva  trentasei  anni,  tornò
                libero, immensamente riconoscente nei confronti dei Templari.
                    Ma la farsa non piacque al Capitolo Generale dell’Ordine del
                Tempio, organo sovrano, che giudicò riprovevole e sconveniente
                quanto era successo sotto la luna, se non scandaloso.
                    Renaud de Vichers fu costretto a dimettersi e si ritirò in un
                convento,  dove  trascorse  serenamente  gli  ultimi  anni  della  sua
                vita.
                    Per la verità, sussiste una diversa e più attendibile versione in
                merito alle sue dimissioni.
                    Luigi  IX  non  rientrò  frettolosamente  in  Francia,  come
                gl’imponeva  sua  madre  Bianca  di  Castiglia;  ma  si  attardò  in
                Terrasanta atteggiandosi a re di Gerusalemme: quasi una vacanza



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