Page 331 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                    Durante  i  funerali  del  nuovo  re  di  Gerusalemme  Enrico  di
                Champagne, volato misteriosamente fuori da una finestra del suo
                palazzo  ad  Acri,  il  sultano  di  Damasco  colse  l’occasione  per
                assalire  Giaffa,  dove  sterminò  la  popolazione  facendo  più  di
                20.000  vittime.  L’esercito  dei  “Latini”  accorse  prontamente:
                rintuzzò la sortita dei Siriani, allontanandoli dalla città devastata,
                e riprese il controllo di tutta la regione.
                    Fu  allora  che  i  comandanti  cristiani  litigarono  ancora  una
                volta sull’opportunità di spingersi a conquistare Gerusalemme.
                    I Templari, che reputavano indifendibile la città senza aver
                prima  conquistato  Damasco,  furono  accusati  di  codardia  e
                tradimento.
                    Il  Vescovo  di  Sidone  si  spinse  addirittura  a  minacciarli  di
                scomunica.
                    Fu  allora  che  un’accusa  nuova  e  inedita  rimbalzò  nei  loro
                confronti:  ricevevano  oro  dai  Saraceni!  A  parole  avrebbero
                preteso  di  conquistare  la  città  di  Damasco  ma,  “sottobanco”,
                stipulavano accordi segreti con il suo sultano.
                    Ora  Gilbert  d’Hérail  sembrava  davvero  l’appeso  dei
                Tarocchi!
                    Fu in questo clima d’insulti, anatemi, condanne frettolose e
                maldicenze  che  l’astio  tra  Templari  e  Ospedalieri  raggiunse
                vertici mai sperimentati in precedenza. La competizione era così
                esasperata che rischiarono in più occasioni di scontrarsi in guerra
                aperta.
                    Lo stesso Innocenzo III, informato della situazione, invitò a
                Roma i due “sovrani maestri”, che però restarono in Terrasanta
                motivando  la  mancata  obbedienza  a  un  ordine  del  papa  con  la
                necessità della loro presenza in Oriente. Al loro posto inviarono
                alti ufficiali e in quell’occasione fu palese la simpatia  del papa
                per gli Ospedalieri.
                    Con  molta  probabilità  l’astio  di  Innocenzo  III  verso  i
                Templari  derivava  da  un’altra  accusa,  che  non  riguardava  la
                Crociata “d’Oltremare”: la supposta accondiscendenza, se non la
                complicità, con i Catari in Linguadoca.
                    E fu in questo difficile contesto che morì il paciere Gilbert
                d’Herail.  Il  “Necrologio  di  Reims”  ne  indica  la  morte  il  20
                dicembre 1200, probabilmente nell’isola di Cipro.




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