Page 327 - I templari e il filo segreto di Hiram
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Gli toccò il compito di gestire i giorni terribili, dopo la
“grande morte” ai “Corni di Hattin”! Pare che Robert de Sablé
fosse anche poeta: l’uomo nuovo, opposto a Gérard de Ridefort.
Mai come in questo momento era necessaria la forza del
Tempio! E Jean de Terric sapeva che la forza non sta nella mano
che impugna la spada, ma nella mente che la guida!
Fu l’uomo giusto, al posto giusto, nell’ora giusta! Appena
assunse il comando del “Tempio” fu costretto ad impartire
l’ordine dell’evacuazione generale da Gerusalemme. Da allora il
Capitolo Generale del Tempio fu trasferito a Tortosa, in riva al
mare, dove i Templari furono accolti da grida di giubilo dai
Provenzali che ci vivevano, poiché quella contea apparteneva ai
discendenti di Raimondo da Tolosa fin dai tempi della prima
crociata.
Robert de Sablé si preoccupò di recuperare le fortezze
dell’Ordine non travolte dall’ondata di panico successiva alla
disfatta dei “Corni di Hattin”: le potenziò, soprattutto nelle
contee di Tripoli e di Tortosa, e nel Principato di Antiochia.
Il primo tentativo di reazione da parte cristiana fu l’assedio
di San Giovanni d’Acri, condotto personalmente da Guido di
Lusingano, re spodestato, con il prezioso aiuto della flotta pisana.
Ma neanche l’aiuto del re francese Filippo II bastò a espugnarla.
L’assedio fu risolto dall’arrivo di Riccardo Cuor di Leone, l’8 di
giugno del 1191: il suo contingente non solo permise la conquista
della città, ma impedì a Saladino di portarvi soccorso.
Ma la conquista di Acri, invece d’essere di sprono, si rivelò
motivo di gravi incomprensioni tra il re d’Inghilterra, il re di
Francia e Leopoldo V d’Austria che comandava l’armata
imperiale dopo la morte dell’imperatore Federico Barbarossa
annegato in un fiume in Cilicia.
Tante teste coronate non facevano che litigare su tutto: a
cominciare dalla spartizione del bottino a chi dovesse essere
proclamato re a Gerusalemme, una volta liberata la città. Il re
inglese parteggiava per Guido di Lusingano, mentre il re francese
sosteneva il marchese Corrado di Monferrato.
Dopo molte discussioni, si convenne che Guido di Lusignano
avrebbe regnato fino alla morte, poi gli sarebbe subentrato
Corrado, assai più giovane.
In queste liti Robert de Sablé s’improvvisò sempre paciere e
fu anche fu emissario di re Riccardo Cuor di Leone presso re
Tancredi di Sicilia.
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