Page 324 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                il collo e la spalla, e infine lo decapitò personalmente. Rivolto
                quindi  a  Guido  di  Lusignano,  che  tremava  sconvolto,  esclamò
                “Quest’uomo  è  stato  ucciso  per  la  sua  malvagità  e  perfidia”,
                giacché gli era nota la sua aspirazione di raggiungere la Mecca e
                fare  a  pezzetti  la  Kaaba.  A  questo  punto  il  Saladino  avrebbe
                addirittura infierito sul cadavere, spalmandosi sul viso il sangue
                di Rinaldo e poi usandolo per lavarsi le mani. La testa fu fatta
                trascinare fino a Damasco, per poi essere esposta davanti a una
                moschea. E fu così che Renaud de Chatillon divenne il campione
                della  cristianità  in  Europa,  acclamato  dai crociati  in partenza  e
                celebrato  da  Pietro  di  Blois,  che  in  suo  onore  scrisse  una
                Passione.
                    Dopo Rinaldo, fu la volta dei Templari e degli Ospedalieri.
                Si disse che in settecento fossero presenti ai “Corni di Hattin” e
                che  soltanto  settanta  caddero  in  combattimento,  tutti  gli  altri
                persero  la  testa  quel  giorno,  dopo  aver  rifiutato  con  sdegno  la
                proposta di convertirsi all’Islam. Due soltanto i superstiti: Guido
                di  Lusingano,  re  senza  corona,  e  il  “sovrano  maestro  del
                Tempio”,  Gérard  di  Rideford.  Non  fu  la  pietà  ad  indurre  il
                Saladino a risparmiarli, ma la speranza di scambiarli con oro o
                con qualche fortezza strategica, difficile da assediare. Per tutti gli
                altri,  a  cominciare  gli  arroganti  baroni,  cominciava  il  calvario
                della schiavitù: in catene alla volta di Damasco, nell’attesa che
                venisse pagato l’esoso riscatto richiesto!
                    Ascalona  fu  la  prima  ad  aprire  le  porte  al  vincitore,  in
                cambio della liberazione del re. Stessa sorte per la fortezza Gaza,
                di cui il Saladino conosceva la robustezza delle mura, in cambio
                del “sovrano maestro del Tempio”.
                    Gérard  de  Rideford  rovinò:  decadde  dalla  carica  nel
                momento stesso in cui fu costretto a giurare sui testi più sacri, in
                ginocchio, davanti al sultano, che non avrebbe più portato guerra
                contro l’Islam. Abdicò appena libero, di modo che l'Ordine non
                fosse compromesso dalla sua solenne promessa.
                    Centodieci anni dopo, durante il processo contro i Templari,
                si diffuse la notizia, probabilmente propagata ad arte allo scopo
                di  screditare  i  cavalieri,  che  Gérard  de  Ridefort  si  fosse
                segretamente convertito all’Islam, piangendo ai piedi di Saladino
                come un bambino, per salvarsi la testa!
                    Il  2  ottobre  1187  il  trionfante  sultano  d’Egitto,  entrò  a
                Gerusalemme in un silenzio spettrale: anche le campane avevano
                smesso di suonare da morto!

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