Page 321 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 321
pagina n.320 420451_LAVORATO.pdf
la nuova regina. Ma, probabilmente, questo gesto estremo è
soltanto una leggenda postuma.
L’impulsivo Gérard de Ridefort fu il maggiore responsabile
del disastro militare ai “Corni di Hattin”: la più grave sconfitta
dei Latini in terra di Oriente, chiave di volta nella parabola delle
Crociate.
Nel mese di giugno del 1186 Saladino proclamò la Guerra
Santa contro i Crociati e nel 1187 si mosse con un esercito
imponente per quel tempo e quei luoghi: 80.000 soldati, tra i
quali molti turchi mercenari. S’insediò sulle rive del lago di
Tiberiade, mentre suo figlio si spingeva a devastare la Galilea.
Un distaccamento di Templari, appoggiato da un centinaio di
Ospedalieri, si frappose alla sua avanzata. Il rapporto di forze era
enorme: migliaia di Saraceni contro poche centinaia di cavalieri
che caricarono con determinazione, lasciandosi alle spalle i
Turcopoli.
Gérard de Rideford comandava quegli audaci!
Il “sovrano maestro” del Tempio, esauritasi la spinta della
carica, si trovò da solo in mezzo alla zuffa mortale e il suo
cavallo stramazzò al suolo, trascinandolo nella caduta. Ma si
rialzò prontamente e, lancia in mano, continuò a respingere il
nemico. Gli avversari arretravano, sconcertati: era un leone!
Nessuno osava avventarsi contro di lui. Fu la battaglia di
Nazareth, il 1° maggio 1187, dalla quale soltanto tre templari
emersero vivi da quella carneficina, e Gérard de Ridefort era tra
loro!
Tutte le forze disponibili del regno cristiano confluirono
nella regione della Galilea, ma si litigava: si doveva privilegiare
una strategia impostata sulla difensiva o, piuttosto, adottare una
strategia basata sull’offesa, su uno scontro in campo aperto?
Il Gran Maestro del Tempio fremeva, cercava la zuffa,
mentre il conte Raimondo di Tripoli invitava alla prudenza:
troppo calda era l’estate, difficili i rifornimenti, inclusa l’acqua, e
l’esercito dei Latini era troppo lento!
Fu allora che il “sovrano maestro” dei Templari prese in
diparte Guido de Lusingano, nella sua tenda e fu esplicito: non
doveva seguire il consiglio di un pavido come il conte di Tripoli!
Tiberiade, importante città cristiana, non poteva essere
abbandonata al nemico.
Guido di Lusingano, re di Gerusalemme in quanto marito di
Sibilla, soggiacque all’influenza di Gérard de Ridefort che,
320