Page 227 - I templari e il filo segreto di Hiram
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In questo contesto sono sempre stati trascurati due
personaggi alquanto misteriosi, connazionali, irlandesi, entrambi
santi: san Brindano e san Malachia.
Il primo alimentò una letteratura fantastica per la sua
navigazione nell’Atlantico settentrionale, in compagnia di alcuni
fraticelli: una navigazione dalla datazione incerta, nel Medioevo
più profondo, che scatenò le fantasie dell’epoca, impregnate di
misticismo; una navigazione allucinata, con gli iceberg scambiati
per meravigliose cattedrali galleggianti, dov’era impossibile
approdare. Un viaggio che, probabilmente, portò San Brindano
nel Labrador o nell’isola di Terranova, anticipando il Finland dei
Vichinghi.
Suo erede, secoli dopo, fu san Malachia, dalla
documentazione storica un po’ più consistente di san Brandano.
Ad eccezione della storia della sua vita, scritta da San
Bernardo, le documentazioni sul conto di Malachia sono vaghe e
frammentarie. Il suo vero nome era Maelmhaedhoc, semplificato
e latinizzato in Malachia. Vantò come illustre maestro Malchus e
fu abate di Bangor nel 1123, poi vescovo di Connor e quindi
arcivescovo di Armagh, guida spirituale dell’Irlanda. Enorme fu
la sua influenza non soltanto nelle isole britanniche, ma in tutta
l’Europa: un riformatore zelante e un grande propugnatore del
monachesimo. Una tradizione vuole che abbia abbandonato il
pastorale, mitra e l’anello arcivescovile per tornare a essere un
umile monaco e percorrere, come predicatore, l’Europa. Fu a
Roma in almeno due occasioni, dove incontrò il papa quale
primate d’Irlanda. Aveva alle sue spalle la storia straordinaria del
monachesimo di quell’isola, di cui era erede e custode.
Custodiva, infatti, segreti noti a pochi, come la vera vicenda
della “navigatio sancti Brandanti” che probabilmente giunse
sulle coste del Nord America. Fu amico di Bernardo di Clairvaux
e partecipò al più grande rinnovamento politico e culturale
dell’epoca: la fondazione dell’ordine Cistercense e l’istituzione
dell’ordine dei Pauperes Commilitones Christi ovvero i Cavalieri
Templari.
Il rapporto con Bernardo di Clairvaux fu tale che Malachia
spirò tra le sue braccia, il 2 novembre 1148, al ritorno dal suo
secondo viaggio a Roma. E fu probabilmente nel monastero di
Clairvaux, sentendo prossima la fine, che scrisse le 111
“profezie” enigmatiche, ermetiche ed esoteriche, relative ai futuri
papi, ma non da Celestino II, che all’epoca era già morto e
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