Page 99 - La Massoneria Rivelata
P. 99

parigino  L’Univers,  con  la  quale  dichiarava  che  quanto  aveva

                affermato in precedenza in Le Diable au XIX siècle era falso. Per
                coloro che ancora credevano a Taxil fu una doccia fredda ma,

                come  si  sa,  l’illusione  ha  sette  vite,  e  continuarono  perciò  ad
                attendere, favoleggiando nel frattempo che la terribile setta stava

                tentando, con le armi consuete, di occultare la verità.
                    Finalmente  si  arrivò  al  fatidico  giorno.  La  conferenza  fu

                organizzata  nella  sede  della  Società  Geografica  della  capitale
                francese. La tensione era alta, anche se numerosi esponenti del

                clero  e  del  mondo  cattolico  erano  ormai  propensi  allo

                scetticismo.
                    L’appuntamento  fu  predisposto  nei  minimi  dettagli.  Negli
                inviti  si  preannunciava  che,  dopo  una  lotteria,  Taxil  avrebbe

                motivato le ragioni della sua rinuncia alla “lotta antimassonica”.

                L’incontro sarebbe stato inframmezzato da proiezioni luminose
                «con  segni  diabolici,  demoni  e  diavolesse,  libri  sacri  palladisti

                scritti  da  Lucifero  in  persona  e  una  fotografia  del  demonio
                Asmodeo, scattata con il permesso speciale di Lucifero, dallo zio

                di Diana Vaughan».
                    Inutile dire che il pubblico accorse numeroso; vi erano preti,

                religiosi,  delegati  delle  più  alte  autorità  ecclesiastiche,  signore
                dell’alta società, liberi pensatori e massoni. Taxil, candidamente,

                confessò di avere inventato tutto per scopi di lucro e per puro
                divertimento: Diana Vaughan non era altri che la sua segretaria,

                una giovane che gli aveva fornito un valido aiuto per inventare
                di  sana  pianta  ciò  che  aveva  scritto.  Bataille  era  un  vecchio

                amico d’infanzia con il quale si era trastullato a scrivere mille
                fandonie, che le gerarchie ecclesiastiche avevano prese per vere,

                tanto da scrivere commosse parole all’eterea Diana. Egli aveva

                burlato mezza Europa che, felice, aveva preso le sue pittoresche
                panzane per oro colato.

                    E così finì la grande mistificazione. Fiumi di parole, prove,
                rivelazioni,  teorie  si  dimostrarono  falsi  clamorosi  e,  in  taluni





                                                           99
   94   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104