Page 102 - La Massoneria Rivelata
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Triplice Alleanza, ottenendo notevoli concessioni per l’Italia:
parità di diritti e di ambizioni con l’impero austroungarico sui
Balcani, protezione della Germania nel caso l’Italia fosse entrata
in guerra con la Francia. Per i cugini d’Oltralpe, la troika Crispi-
Lemmi-Carducci era perciò una nemica, e quindi perché non
attaccarla colpendo il loro comune denominatore: il Grande
Oriente d’Italia?
Il primo marzo 1896 vi fu la disfatta di Adua, e il 10 marzo
Crispi rassegnò le dimissioni, sparendo completamente dalla
vita politica; fu rivisto in pubblico solo quattro anni più tardi,
durante i funerali di Umberto I. Subito dopo i detrattori di Taxil
aumentarono di numero, molti lo abbandonarono, a Trento fece
una magra figura; prese tempo, ma il suo destino era segnato:
era meglio che si preparasse a uscire di scena, che diventasse una
madame e si occupasse di gastronomia.
Il terzo sospetto nasce dall’atteggiamento delle massonerie
straniere. Tutte dimostrarono di non credere a una sola parola
di Taxil, ed espressero la loro solidarietà ad Adriano Lemmi.
Tutte tranne una: il Grande Oriente di Francia e le obbedienze
che le erano particolarmente vicine, come la massoneria greca.
È possibile che la comunione più laica, più anticlericale e con
evidenti risvolti di ateismo, credesse alla pseudo suor Maria
Giovanna, a Lydia Nemo, alla conversione di Antoine Jogand-
Pagés e a tutto il resto? Mi sembra molto improbabile; in realtà,
anche la massoneria francese doveva dare una mano alla
Repubblica, impegnata a contrastare la concorrenza italiana in
territori di caccia considerati esclusivi e, in questi casi, si sa,
anche i fratelli impugnano i coltelli.
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