Page 107 - La Massoneria Rivelata
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turba: adde unum est populus, ha qui la sua piena
giustificazione: senza potere direzionale, la massoneria sarebbe
una massa più o meno smarrita in qualche idea sovversiva, ma
che si decomporrebbe da sé in luogo di essere la dominatrice del
mondo.»
Preoccupazione principale di questa ben organizzata
redazione giornalistica era di svelare i giochi della geopolitica,
religiosi ed economici, dietro le quinte degli eventi mondiali, al
fine di scongiurare il mondialismo voluto dalla giudeo-
massoneria. Infatti la massoneria, che non manca mai di colpire
i suoi nemici, ottenne la sua vendetta per il colpo di mano
dell’Austria contro il cardinal Rampolla. Pochi anni dopo il
conclave della sconfitta, la massoneria orchestra l’assassinio di
Sarajevo, evento che condusse alla prima guerra mondiale.
Il 15 settembre 1912, sulla RISS (p. 788) si leggeva: «Forse un
giorno verrà spiegata questa dichiarazione di un massone
svizzero di alto rango nei confronti dell’arciduca ereditario:
Ebbene, è un peccato che egli sia condannato. Egli morirà
camminando verso il trono».
La tesi del complotto giudaico-massonico – ma più
esattamente il concetto di giudeo-massoneria, così centrale
nell’interpretazione degli avvenimenti di politica internazionale
e di geostrategia – trova precedenti in vari autori che avevano
ottenuto notevole successo editoriale, e attraverso i quali si era
venuta ad arricchire di tematiche affini che l’avrebbero
completata.
Eduard Emil Eckert, un avvocato e saggista del regno di
Sassonia, nel suo Der Freimaurer Orden in seiner wahren
Bedeutung (Il vero significato della Massoneria), pubblicato a
Dresda nel 1852 e tradotto in francese nel 1854 dall’abate Jean
Guillaume Gyr, sacerdote della diocesi di Liegi, mette in
evidenza per la prima volta il rapporto tra ebrei e massoni, con il
concetto di giudeo-massoneria.
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