Page 46 - La Massoneria Rivelata
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naturalizzato  inglese,  John  Coustos,  mercante  di  diamanti.  In
                seguito venne liberato grazie all’intervento britannico. Fu questa

                la prima di una lunga serie di persecuzioni che in Portogallo si

                ripeterono con particolare violenza nel 1776.
                    Contemporaneamente crebbe il numero delle pubblicazioni

                antimassoniche. Fra i libellisti di maggior grido va ricordato il
                monaco  benedettino  Giovanni  Gualtiero  Bottarelli,  convinto

                che  la  setta  volesse  combattere  la  Chiesa  ed  eliminare  le
                monarchie  per  sostituirle  con  repubbliche,  simili  a  quella  di

                Oliver  Cromwell,  teoria  che  riscosse  un  discreto  successo.
                D’altra  parte,  l’idea  che  la  massoneria  perseguisse  simili  scopi

                trovava una valida conferma nella prima scomunica, alla quale,
                qualche  anno  più  tardi,  si  sarebbe  aggiunta  una  nuova

                condanna.
                    Ne fu autore Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini,

                divenuto papa il 17 agosto 1740 dopo un lunghissimo conclave.
                Era  un  uomo  colto  e  illuminato,  che  spesso  dette  prova  di

                tolleranza  e  di  equilibrio,  doti  che  non  gli  impedirono  di

                scrivere la Provida Romanorum Pontificum, con la quale, dopo
                tredici  anni,  si  rinverdiva  la  condanna  contro  la  Libera

                Muratoria. Il pontefice fu probabilmente indotto a promulgare
                la  bolla  dall’inarrestabile  diffusione  dell’istituzione,  oltre  che

                dalla  voce  che  lui  stesso  nutrisse  una  sospetta  simpatia  per  le
                logge.

                    La Provida Romanorum, oltre a ribadire la pericolosità della
                massoneria, introdusse un nuovo importante elemento, desunto

                dal  diritto  romano,  di  cui  il  papa  era  un  buon  conoscitore:
                l’illegittimità  giuridica  delle  riunioni  latomistiche.  Benedetto

                XIV  le  definì  collegia  illicita,  in  quanto  si  effettuavano  senza

                alcuna  concessione.  Lo  Stato,  garante  della  legalità,  aveva  il
                diritto  di  conoscere  tutto  ciò  che  avveniva  sotto  la  sua

                giurisdizione, ed era l’unico soggetto che poteva legalizzare una
                riunione. Chi non si curava di ciò era contro la legge e minava





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