Page 39 - La Massoneria Rivelata
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infatti, sulla sommità di un’altura e domina santuari e monasteri
abbarbicati alle sue pendici. Le liturgie agharthiane descritte da
Ossendowski, infine, sono un miscuglio di culti e credenze
asiatiche, a iniziare da quelle tantriche, e implicano esseri
disincarnati, viaggi extracorporei, facoltà taumaturgiche e
colloqui con i defunti.
Al vertice di questo paese segreto, il re del mondo prega,
governa, giudica e conosce i progetti dei potenti; se sono buoni
facilita la loro realizzazione, diversamente li fa fallire. Soltanto
lui ha facoltà di entrare nel grande tempio dove, tra lingue di
fuoco, ascolta la voce di Dio. Alcune volte, e per brevi periodi, il
signore di Aghartha ha lasciato il suo regno. Apparve nel Siam e
in India su un carro trainato da elefanti bianchi, vestiva con una
candida clamide e portava sul capo una tiara rossa; abiti e
oggetti erano impreziositi da metalli e pietre d’immenso valore.
Benediceva il popolo con un gioiello d’oro, e così facendo
sanava ogni male.
La sua ultima apparizione risale alla fine dell’Ottocento,
quando si mostrò nel monastero di Narabanci. In
quell’occasione profetizzò che la prima metà del nuovo secolo
sarebbe stata caratterizzata da peccati e corruzione, sarebbero
cadute le corone di grandi e piccoli re, la mezzaluna dell’Islam si
sarebbe offuscata e ciò avrebbe portato avvilimento e povertà. Vi
sarebbero stati terribili conflitti con milioni di morti, le catene
della schiavitù sarebbero cadute per essere sostituite da quelle
della fame. Per altri settantuno anni vi sarebbero state tre grandi
nazioni, poi sarebbero seguiti diciotto anni di guerra e di
distruzione, al termine dei quali le porte di Aghartha si
sarebbero aperte.
Molti cercarono, invano, di raggiungere Aghartha, mentre i
popoli erranti che per caso vi si avvicinarono ne restarono
segnati per sempre. Così accadde per gli oleti e gli zingari, che
ebbero il dono di predire il futuro e di conoscere le virtù delle
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