Page 35 - La Massoneria Rivelata
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loro  effetti  naturali:  Dubus  impazzì  e  Guaita  si  spense  ancor
                giovane, a trentasei anni».

                    Il  templarismo  lasciò  però  anche  un’altra  eredità,  che  fu

                raccolta  sia  dalla  galassia  esoterica,  sia  dall’antimassoneria,  sia
                dagli indagatori del complotto planetario: il mito dei “superiori

                incogniti”.  La  leggenda  sull’esistenza  di  misteriosi  iniziati  che
                nell’ombra guidassero circoli ermetici ed esoterici e, in un certo

                qual  senso,  sovrintendessero  alle  sorti  dell’umanità,  si  era  già
                sviluppata in precedenza in ambito rosacrociano. Von Hund se

                ne appropriò, affermando che era stato contattato e “illuminato”
                dai superiori incogniti. Attraverso di loro egli era diventato, di

                conseguenza, il depositario della vera tradizione templare.
                    In breve, fra gli adepti della Stretta Osservanza la credulità in

                questi  misteriosi  personaggi  divenne  una  specie  di  dogma,  e
                presto si fece strada il desiderio di mettersi in contatto con loro.

                Per  questo,  nel  1777,  un  avventuriero  tedesco,  il  barone  Karl
                Eberhard von Wachter, si incaricò di rintracciarli, compiendo

                allo scopo un lungo viaggio in Italia. Durante la sua missione

                toccò diverse città della Penisola, ma fu a Firenze che s’imbatté
                in  ciò  che  gli  interessava.  Nella  capitale  del  granducato  trovò

                infatti  il  pretendente  al  trono  d’Inghilterra,  Carlo  Edoardo
                Stuart,  che  molti  ritenevano  fosse  uno  di  questi  celebri

                personaggi. I due si incontrarono il 21 settembre, ma le risposte
                del  principe  sconvolsero  il  nobile  tedesco,  che  si  sentì

                rispondere  dallo  Stuart  che  egli  non  era  né  un  superiore
                incognito, né faceva parte della massoneria.

                    Tuttavia von Wachter non si arrese, e pochi giorni dopo si
                imbatté in uno strano personaggio che chiamò “l’amico”. Questi

                gli  confidò  di  essere  un  iniziato,  esperto  di  arte  spagirica,  e
                soprattutto  conoscitore  dei  più  insondabili  segreti;  per

                convincerlo  lo  fece  assistere  a  prodigiosi  eventi,  e  infine  gli
                rivelò  come  stessero  veramente  le  cose:  molti  erano  gli

                impostori, i falsi iniziati, i millantatori, ma dietro a tanta nebbia

                vi era del vero, i superiori incogniti esistevano davvero. Erano i


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