Page 229 - La Massoneria Rivelata
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trasfigurare la banale realtà ilica in dorata realtà pleromatica.
Egli combatte la massoneria ma al tempo stesso ne ha bisogno,
deve carpirne i segreti da tradurre in una pastorale, per non
perdere la base dei fedeli». In sintesi, dunque, le puffose
avventure televisive che ipnotizzano i pargoli di mezzo mondo
per la gioia di genitori distratti e indaffarati, sarebbero
un’immagine de “l’arte massonica secondo la cosmologia
gnostica degli Ancients”, ben diversa dalla visione razional-
illuminista dei Moderns. È un’ipotesi sicuramente azzardata, ma
certamente fascinosa.
I massoni paiono interessarsi non solo ai bambini, ma anche
agli adolescenti e a chi è ancora più grande, poiché pure Zorro
sarebbe un prodotto di loggia. Il mitico eroe mascherato nasce
nel 1919 grazie a un romanzo di un autore pulp, Johnston
McCulley, che in quell’anno pubblicò a puntate il romanzo La
maledizione di Capistrano.
Siamo nel Messico ancora sottoposto al giogo spagnolo, dove
il giovane don Diego Vega, dietro all’apparenza di uno
smidollato damerino, cela la natura di difensore e vendicatore
degli oppressi. Egli infatti, come faranno in seguito Batman e
compagni, indossa la divisa del super eroe e si getta nella
mischia, combattendo i cattivi. El Zorro (la volpe in spagnolo) si
veste di nero e, proteggendo la sua identità con una maschera,
impugna una spada micidiale, firmando le sue imprese con una
Z ottenuta con tre colpi di lama ben assestati.
Zorro per un lungo periodo non ha generato sospetti, almeno
fino a quando Fabio Troncarelli pubblicò un’interessante opera:
La spada e la croce. Guillén Lombardo e l’inquisizione in Messico.
In essa l’autore afferma che la figura di Zorro sarebbe stata
ispirata dall’irlandese William Lamport (1615-1659) che aveva
cercato di animare in Messico un’insurrezione contro gli
spagnoli. Lamport, il cui nome fu poi trasformato in Guillén
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