Page 232 - La Massoneria Rivelata
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madame  Montour,  un’affascinante  mezzosangue  irochese,
                decide  di  aiutare  Criis,  si  rivolge  ai  confratelli  di  Fort  Pitt,

                facendo ottenere al giovane un salvacondotto che gli permetterà

                di partire insieme all’amico Tiny. Infine, nella parte conclusiva
                del romanzo l’autore descrive “un aumento di luce” al 4° grado

                del Rito Scozzese Antico e Accettato. La cerimonia è ricostruita
                con  attenzione,  grembiuli  ed  emblemi  sono  riprodotti  con

                precisione: vi è la chiave spezzata, la lettera Z e altri simboli, e
                poche sono le “licenze poetiche” imposte dalla sceneggiatura.

                    Tuttavia,  l’opera  di  Pratt  con  i  riferimenti  più  espliciti  alla
                massoneria  è  Favola  di  Venezia,  una  storia  dove  l’abilità

                dell’autore nell’ambientare le vicende in rigorosi contesti storici
                raggiunge  l’apice.  Questi  i  fatti:  Corto  Maltese,  alla  ricerca

                dell’ennesimo tesoro, esplora la Venezia degli anni Venti dove

                logge massoniche, cenacoli esoterici, squadracce fasciste, poeti e
                messaggi nascosti creano una trama avvincente, colta e raffinata.
                Questa  volta  Pratt  gioca  in  casa,  tutti  gli  ingredienti  della

                “favola” gli sono familiari: la città, il periodo, le logge. Su queste

                ultime  non  ha  niente  da  inventare,  giacché  si  riferisce  alle
                proprie  esperienze;  di  conseguenza,  fuggendo  sui  tetti  Corto

                cade nella sede della Gran Loggia d’Italia, posta in Campo San
                Silvestro. Anche il fatale lucernario, causa dell’intera vicenda, è

                reale, ed è probabile che, durante le tornate, l’autore elaborasse
                dentro di sé i quadri che poi avrebbe realizzato. Lo stesso si può

                dire  per  i  massoni  che  appaiono  nella  favola:  sono  nomi  che
                accennano  in  modo  preciso  ed  esplicito  ad  alcuni  suoi

                confratelli.
                    Pratt nutriva molto interesse anche per gli aspetti rituali della

                massoneria,  giacché  tutto  quello  che  sapeva  di  liturgico  lo
                affascinava. Non è un caso che nelle opere biografiche emerge

                che la teatralità dell’atto sacro lo incantava. Gestualità, simbolo,
                recitativo, costituivano per lui un universo incantatorio, al quale

                non  si  poteva  resistere.  In  particolare  apprezzava  quei  culti

                cattolici ormai desueti, che avevano un non so che di pagano,


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