Page 20 - La Massoneria Rivelata
P. 20

abitati da stranieri. Celebre divenne la loggia San Marin, punto

                di ritrovo del patriziato e della borghesia contraria all’oligarchia
                conservatrice  stretta  attorno  ai  dogi  Marco  Foscarini  e  Paolo

                Renier. L’officina fu chiusa il 7 maggio 1785 quando, per ordine
                del Consiglio dei Dieci, i Signori di Notte al Criminal irruppero

                nei locali dove si riuniva e requisirono gli arredi, che furono poi
                bruciati “a perpetuo monito” nel cortile di Palazzo Ducale.

                    Nonostante queste persecuzioni, la massoneria rimase attiva
                e  vitale  grazie  all’adesione  di  uomini  di  cultura,  di  artisti  e  di

                musicisti, fra i quali Niccolò Piccinni, Carlo Cherubini, Gaspare
                Luigi Spontini, Niccolò Paganini, Francesco Saverio Geminiani.

                Vanno inoltre ricordati il pittore Andrea Appiani, gli scienziati
                Felice  Fontana  e  Giovanni  Mattia  Fabbroni  e  infine  poeti  e

                letterati, fra i quali Giacomo Casanova, il celebre avventuriero

                veneziano, autore di numerosi libri quali la Storia della mia vita.
                In  quest’opera,  oltre  alle  tante  avventure  e  conquiste,  vi  sono

                diverse  riflessioni  sulla  massoneria,  come  quella  sul  “segreto”:
                «Coloro  che  entrano  nella  massoneria  solo  per  carpirne  il

                segreto  –  scrisse  –  possono  ritrovarsi  delusi:  può,  infatti,
                accadere loro di vivere per cinquant’anni come Maestri massoni

                senza  riuscirvi.  Il  mistero  della  massoneria  è  per  sua  natura
                inviolabile: il massone lo conosce solo per intuizione, non per

                averlo appreso. Quando lo ha conosciuto, si guarda bene dal far
                parte  della  scoperta  chicchessia,  sia  pure  il  migliore  amico

                massone,  perché  se  costui  non  è  stato  capace  di  penetrare  il
                mistero  non  sarà  nemmeno  capace  di  profittare  se  lo

                apprenderà  da  altri.  Il  mistero  rimarrà  sempre  tale.  Ciò  che
                avviene nella loggia è obbligatorio che rimanga segreto, ma chi

                pure è così indiscreto e poco scrupoloso da rivelarlo, egli non

                rivelerà l’essenziale: come potrebbe, se non lo conosce».
                    Un  suo  conterraneo,  il  commediografo  Carlo  Goldoni,  fu

                anch’egli  massone,  come  testimoniano  alcune  opere  quali  il
                Filosofo  inglese  o  I  Malcontenti.  Inoltre,  fu  molto  vicino  a





                                                           20
   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25