Page 193 - La Massoneria Rivelata
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appartenenza  alla  massoneria  vi  sono  numerosi  indizi  e  una
                testimonianza,  ma  mancano  documenti  che  ne  certifichino

                senza  ombra  di  dubbio  l’iniziazione.  Eppure  fra  i  tre  poeti

                l’Abruzzese  fu  il  più  attratto  dall’esoterismo.  Nelle  sue  opere
                non  vi  sono  le  invettive  anticlericali  di  Carducci,  ma  vi  si

                trovano  motivi  che  vanno  oltre  gli  echi  di  una  sensibilità
                latomistica presenti in Pascoli. Queste sottolineature, insieme ai

                dati biografici, evidenziano quanto l’Immaginifico fosse attratto
                da tutto ciò che era arcano e misterioso.

                    D’Annunzio,  infatti,  con  l’esoterismo  aveva  un  rapporto
                particolare, tanto che Cecilia Gatto Trocchi scrisse: «l’opera […

                del  nostro]  è  solcata  dal  gusto  magico  del  mistero  secondo  la
                moda del periodo e i suoi rapporti con l’esoterismo sono molto

                […] profondi».
                    Il poeta fin dalla giovinezza si interessò a tutto ciò che sapeva

                di paranormale, a cominciare dallo spiritismo, all’epoca molto
                in voga. Fra il 1892 e il 1893, ad esempio, frequentò a Napoli il

                salotto  della  nobildonna  russa  Polozoff,  dove  si  tenevano

                conventicole spiritiche con la presenza di Eusapia Paladino.
                    Fu  questo  il  momento  in  cui  la  celebre  medium  raggiunse

                una fama internazionale. Già nel 1891 Ercole Chiaia e Federico
                Verdinois avevano convinto Cesare Lombroso ad assistere a una

                seduta, durante la quale un pesante mobile, situato a tre metri di
                distanza, si spostò. Lo scienziato ne rimase sconvolto e confessò:

                «Sono  tutto  confuso  e  mi  rammarico  di  aver  combattuto  con
                tanta ostinazione la possibilità dei fatti detti spiritici; dico ‘fatti’

                perché  sono  ancora  avverso  alla  teoria».  L’anno  successivo,  a
                Milano,  si  ripeterono  gli  esperimenti,  e  questa  volta,  oltre  a

                Lombroso,  erano  presenti  Richet,  Aksakov  e  l’astronomo
                Schiapparelli. Accaddero eventi inspiegabili e la stampa ne fornì

                ampio riscontro.
                    D’Annunzio fu uno dei pochi privilegiati ammessi alla corte

                della sensitiva; vide con i propri occhi, constatò con mano e ne

                restò affascinato. La sua non fu certo una conversione, giacché


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