Page 180 - La Massoneria Rivelata
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elenco di coloro che furono eliminati con altri sistemi, un po’
                più violenti e meno eleganti, ma pur sempre efficaci.

                    Uno  dei  più  tipici  era  “il  colpo  dell’arteria  carotidea”,  un

                metodo sperimentato e applicato con estrema perizia. Il merito
                di  una  tale  precisione  chirurgica  andava  ascritto  ai  soliti

                cavalieri  Kadosh,  che  tenevano  dei  veri  e  propri  corsi  per
                addestrare  i  killer.  Si  trattava  di  seminari  teorico-pratici,  con

                tanto  di  esercitazioni  su  manichini  o  anche  su  cadaveri;  i
                docenti  erano  tutti  specialisti:  accoltellatori  di  professione,

                chirurghi  e  medici  anatomisti  che  insegnavano  dove  fosse
                l’arteria e come si dovesse reciderla.

                    Per applicare con sicurezza questo “colpo” bisognava essere
                in  due.  Gli  assassini  dovevano  porsi  furtivamente  alle  spalle

                della  vittima,  dopodiché  uno  di  loro  batteva  sulla  spalla  del
                malcapitato:           quando          questi        si      voltava,        offrendo

                involontariamente il collo, il compare lo colpiva. Bastava un solo
                colpo, e in pochi istanti il disgraziato moriva dissanguato.

                    È ovvio che si poteva anche ricorrere ad altri sistemi: pistola,

                bomba,  bastone  animato;  l’importante  era  non  lasciare  via  di
                scampo  al  condannato.  Se  poi  vi  era  il  dubbio  che  l’omicidio

                potesse  lasciare  indizi  utili  per  risalire  ai  mandanti,  si
                eliminavano anche i killer, di solito avvelenandoli con l’Acqua

                della  Tofana  diluita  in  una  bibita  dissetante  o  in  un
                cognacchino.

                    Con metodiche eterogenee furono eliminati l’abate Francesco
                Le  Franc,  autore  di  testi  antimassonici,  il  duca  di  Berry,  la

                principessa di Lamballe, il duca Carlo III di Parma, lo zar Paolo
                I,  Gabriele  Garcia  Moreno,  presidente  della  Repubblica

                dell’Equador,  Léon  Gambetta,  presidente  della  repubblica
                francese, il prefetto Barrème, il ministro dello Stato della Chiesa

                Pellegrino Rossi, Luigi Filippo d’Orléans, detto Egalité, l’agente
                di polizia francese Saint-Blamont, il generale francese Quesnel e

                i signori Emiliani e Lazzoneschi, tutti e tre cittadini di Marsiglia

                e, infine, il maresciallo spagnolo Prim.


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