Page 153 - La Massoneria Rivelata
P. 153
indipendente ma di fatto sotto uno stretto controllo poliziesco
germanico. Il governo di Vichy s’insedierà il primo luglio e
convocherà il Parlamento per il giorno seguente. Circa un mese
dopo, il 13 agosto 1940, sarà promulgata una legge per
dissolvere tutte le società segrete. Alcuni giorni più tardi
verranno dichiarate nulle le associazioni Gran Loggia di Francia
e Grande Oriente, sia sul territorio metropolitano che in tutto
l’impero.
Il termine generico di “società segrete” venne volutamente
utilizzato per definire in maniera approssimativa una certa
tipologia di associazionismo piuttosto diffusa all’epoca. Dunque
la legge non fu pensata solo in funzione di una prospettiva
antimassonica ma, come sottolineato in particolare dall’allora
ministro del lavoro René Belin, in quanto avrebbe permesso di
includere nel divieto altre agenzie e comitati suscettibili di essere
fonte di opinioni o pressioni antigovernative. Il testo di legge
venne elaborato dal ministro della giustizia, Raphaël Alibert,
discepolo di Charles Maurras – teorico del nazionalismo
integrale e fondatore dell’Action Française – il quale certamente
dovette vedere nell’atto che si apprestava a stilare una rivincita
sullo scacco elettorale che il Blocco delle Destre aveva dovuto
subire durante la Terza Repubblica, a causa, a suo avviso, delle
losche trame della massoneria.
Poco tempo dopo queste prime misure, una legge del 10
novembre 1941, sempre riferita alla repressione delle “società
segrete”, istituisce, presso la Segreteria di Stato per la Giustizia,
una commissione speciale incaricata di dare il suo parere su
tutte le questioni relative a queste società. Il consiglio direttivo è
composto da cinque membri e un segretario, nominati
congiuntamente dal vice-presidente, dal ministro della giustizia
e dal segretario di stato. Questo nuovo organismo, che sarà
liquidato soltanto nel 1947, prenderà il nome di Service des
Sociétés Secrètes (SSS).
153