Page 136 - La Massoneria Rivelata
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cento dei suoi capi, era il vero partito del senzapartito Trotski.
Parlo naturalmente non del Bund ufficiale e pubblico, ma del
Bund segreto, inserito in tutti i partiti socialisti, a cui tutti i capi
rispondevano.
Kusmin – Anche Kerenskij?
Racovski – Anche Kerenskij, e anche altri capi, ma non i
socialisti, capi di frange politiche borghesi.
Kusmin – Come può essere?
Racovski – Dimentica il documento della massoneria sulla
prima fase democratico-borghese della rivoluzione?
Kusmin – Obbediva al Bund?
Racovski – Come interlocutore immediato senz’altro, ma in
realtà obbediva a loro.
Kusmin – Nonostante la marea marxista che si alzava
minacciando i suoi privilegi?
Racovski – Certo, nonostante tutto, ma naturalmente non
vedeva il pericolo. Tenga conto che ogni massone ha visto e ha
creduto di vedere più del reale con la sua fantasia, perché
immaginava quel che più gli conveniva. La presenza in aumento
dei massoni nei governi e nelle presidenze di Stato delle nazioni
borghesi era per loro una prova del potere politico della loro
associazione. Tenga conto che in quell’epoca tutti i governanti
delle nazioni alleate erano massoni, con rare eccezioni. Questo è
un argomento primario per loro. Essi avevano una fede assoluta
nel fatto che la Rivoluzione si arrestasse alla repubblica
borghese, tipo quella francese.
Kusmin – Per quanto mi hanno detto nella Russia del 1917,
dovevano essere molto ingenui per credere in questo.
Racovski – Lo erano e lo sono. I massoni non hanno imparato
quella prima lezione che fu la gran rivoluzione, nella quale essi
svolsero un enorme ruolo rivoluzionario e che divorò la
maggioranza massonica, a cominciare dal suo Gran Maestro, il
duca di Orléans, e poi con il massone Luigi XVI, per continuare
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