Page 133 - La Massoneria Rivelata
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io  abbia  potuto  sapere,  malgrado  sia  stato  prigioniero,  finora
                nulla è cambiato.

                Kusmin – A cosa si riferisce?

                Racovski – In Spagna… Ha osservato la strana somiglianza tra la
                finanza internazionale e l’internazionale proletaria? Si direbbero

                una  la  controfigura  dell’altra…  Il  Comintern,  assecondato  dal
                riformismo, provoca l’anarchia nella produzione, l’inflazione, la

                miseria e la disperazione nelle masse. La finanza, soprattutto la
                finanza  internazionale,  assecondata  coscientemente  o  meno

                dalla finanza privata, crea le stesse condizioni, ma moltiplicate.

                Potremmo  già  intuire  il  motivo  per  cui  Marx  celò  le
                contraddizioni della finanza, che di certo non sarebbero potute
                sfuggire  alla  sua  analisi  acuta.  Marx  trovò  un’alleata  nella

                finanza,  la  cui  azione,  essendo  oggettivamente  rivoluzionaria,

                avrebbe dato risultati straordinari… La natura internazionalista
                del denaro è conosciuta. Da questa realtà, risulta che l’entità che

                lo possiede debba essere cosmopolita. La finanza fine a se stessa,
                nega  e  misconosce  ogni  nazionalismo.  Non  conosce  lo  Stato,

                pertanto  è  essa  stessa  anarchia,  e  lo  sarebbe  in  assoluto  se,
                negatrice  di  ogni  stato  nazionale,  non  fosse  per  necessità  essa

                stessa Stato. Lo Stato puro è potere puro. Il Denaro è Stato. Il
                Denaro è il centro di gravitazione universale… Sapere come la

                finanza  internazionale  giunse  a  essere  padrona  del  denaro,
                questo magico talismano che ha sostituito ciò che Dio e Nazione

                rappresentavano per i popoli, è qualcosa che supera l’interesse
                scientifico, la stessa arte della strategia rivoluzionaria, poiché è

                arte e rivoluzione assieme. Velati gli occhi dello storico e della
                massa  con  il  clamore  e  il  trionfo  della  Rivoluzione  francese,

                ubriacato il popolo con l’aver ottenuto l’abbattimento del re, del

                privilegio, di ogni potere, nessuno si accorse che un pugno di
                uomini occulti e cauti si erano impadroniti dell’autentico potere

                della  regalità,  un  potere  magico,  quasi  divino,  che  la  regalità,
                senza  saperlo,  possedeva.  Le  masse  non  si  resero  conto  che





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