Page 13 - La Massoneria Rivelata
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fama  di  essere  una  spia  e  un  avventuriero.  La  sua  casa  era
                considerata dal cardinale Neri Corsini il rifugio di frammassoni

                e  «di  alunni  e  professori  dell’Università  di  Pisa  fra  i  più

                pervertiti  che  fuoriescano  da  tale  Università».  Secondo  alcuni,
                nel gruppo vi era anche una signora, tale madame Suarez, che

                però con ogni probabilità era un uomo, così chiamato per i suoi
                costumi  non  propriamente  virili.  La  loggia  aveva  un  deciso

                carattere deista e razionalista; la prima cosa che il neofita vedeva
                dopo  l’iniziazione  era  un  cerchio  con  la  scritta  “matematica”

                all’interno, e i lavori erano finalizzati al tentativo di rinnovare la
                ricerca  scientifica  e  filosofica,  seguendo  gli  insegnamenti  di

                Galileo, Leibniz, Cartesio, Gassendi e Locke. In campo sociale il
                liberalismo  si  evidenziava  nella  promiscuità  che  regnava

                all’interno dell’officina; borghesi, nobili, prelati, poeti spiantati,
                tutti  vi  erano  accolti  e  non  si  faceva  alcuna  differenza  fra

                cattolici, protestanti e giudei.
                    La  confraternita  non  tendeva  certo  a  nascondersi,  cosa  fra

                l’altro difficile in una città che aveva lo stesso numero di abitanti

                di quando Dante era priore delle Arti; i palazzi dove si riunivano
                i frammassoni erano noti, come pure le trattorie che ospitavano

                le  loro  cene  fraterne.  Agivano  talmente  allo  scoperto  che,
                nell’ottobre del 1732, si recarono a Fiesole indossando simboli e

                insegne massoniche, «per ammirare fra le ruine delle costruzioni
                romane, l’arte architettonica degli antenati Fratelli». Non vi fu

                né scandalo né preoccupazione; la pittoresca brigata degli inglesi
                suscitò solo curiosità e forse qualche lazzo.



                    Ma le cose dovevano ben presto cambiare per l’intervento del
                pontefice Clemente XII.

                    Costui,  al  secolo  Lorenzo  Corsini,  era  nato  nel  1652  e

                apparteneva  alla  più  alta  nobiltà  fiorentina.  Non  fu  un
                oscurantista chiuso e reazionario, al contrario, era una persona
                colta  e  raffinata.  Aveva  scelto  la  carriera  ecclesiastica

                relativamente  tardi,  dopo  essersi  laureato  in  giurisprudenza  a



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