Page 116 - La Massoneria Rivelata
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Gorki, Golovinski decide di seguire in Francia il suo nuovo
mecenate Rachkovsky per svolgere il segreto incarico che gli era
stato affidato, e cioè di scrivere articoli favorevoli alla politica
della fazione conservatrice russa, intraprendendo così la carriera
di giornalista e scrittore.
Il nuovo corso politico impresso dallo zar Nicola II con la
nomina a ministro delle finanze del liberale Sergej Witte è
fortemente osteggiato da Rachkovsky, che vede dietro il nuovo
corso la lunga mano degli interessi finanziari ebraici, e che
pertanto si assume il compito di dimostrare allo zar l’evidenza di
un complotto giudaico-massonico. Golovinski è dunque
incaricato da Rachkovsky di scrivere un’opera che comprovi tali
affermazioni.
Durante la sua collaborazione con il quotidiano francese Le
Figaro, Golovinski aveva conosciuto il giornalista Charles Joli,
figlio di Maurice Joli, e per suo tramite era venuto a conoscenza
dell’opera scritta dal padre, Dialogue aux enfers entre Machiavél
et Montesquieu, un libello in cui, in forma di dialogo filosofico
tra Machiavelli e Montesquieu, l’autore dimostrava come
Napoleone III, manipolando gli ambienti economici, l’opinione
pubblica, i sindacati, gli ambienti operai e le masse, avesse
instaurato un potere totalitario facente parte di un complotto
universale contro la libertà.
Il modello del pamphlet antibonapartista di Maurice Joli non
era comunque nuovo. Prima di lui, Eugène Sue aveva pubblicato
a puntate su «Le Costitutionnel», dal 25 giugno al 26 agosto
1845, un romanzo dal titolo Le Juif errant, in cui veniva
abbozzata una teoria del complotto che tuttavia, a dispetto del
titolo un po’ fuorviante, era messo in atto dai gesuiti.
Il modello letterario viene ripreso anche da Alexandre
Dumas con la pubblicazione, nel 1849, di Joseph Balsamo, in cui
il conte di Cagliostro e gli Illuminati ordiscono un complotto ai
danni della regina Maria Antonietta. L’opera di Dumas viene a
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