Page 57 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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33. I problemi della promiscuità nell’orto di fami-
                  glia.


                    In relazione a quanto fin qui esposto, appare opportuno
                  un cenno ai problemi della promiscuità nell’orto familiare.
                  Il concetto di promiscuità nell’orto deriva essenzialmente
                  dalla presenza contemporanea di numerose specie con-
                  centrate sullo stesso terreno ed in superfici alquanto limi-
                  tate (consociazione).
                    Trattasi in generale di piante con esigenze nutritive, di
                  ph, di luminosità, di spazio, alquanto diverse se non op-
                  poste. In estrema sintesi, una specie di  “Babele “ dove,
                  se non si hanno nozioni precise sulle esigenze di ogni sin-
                  gola specie, o almeno su gruppi di piante (famiglie) l’in-
                  successo è assicurato.
                    Se viceversa si conoscono a sufficienza le cose essen-
                  ziali, tutto può diventare meno difficile, più armonioso nel-
                  l’insieme e decisamente più appagante.
                    Il caso ottimale è quello in cui ogni specie risulta com-
                  plementare all’altra, potendo sfruttare il più razionalmente
                  possibile l’intero strato del terreno. Ogni pianta possiede
                  tipicità di sviluppo delle radici e dell’apparato fogliare, così
                  come per “l’assorbimento selettivo” di sostanze nutritive.
                  Lo stesso vale per “lo spazio aereo” esistendo tra l’altro
                  piante che preferiscono la luce (eofile) ed altre che prefe-
                  riscono la penombra (sciafile).

                     In Botanica Sistematica esistono varie classificazioni in rapporto a vari
                     parametri. Si distinguono così piante che preferiscono l’azoto rispetto
                     agli altri elementi (es. graminacee come i cereali) e piante che ne sono
                     parche o addirittura non ne richiedono affatto, in quanto capaci di pro-
                     curarselo da sé o in simbiosi con batteri terricoli - azotobacter (es. le-
                     guminose come fave, lenticchie, ceci, ecc.). In mezzo  ai due gruppi vi
                     sono specie più o meno voraci di uno o più elementi che bisogna co-


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