Page 32 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
P. 32
verso valle mediante lavorazioni “in piano” cioè orizzon-
talmente sia nella motoaratura o motozappatura, sia nelle
zappettature o sarchiature. Basta però una pioggia bat-
tente per scalzare agevolmente le piantine.
17. Esposizioni ai venti impetuosi.
I venti impetuosi sono autentici nemici dell’orto. Ci si può
difendere entro certi limiti ma, è comunque più vantag-
gioso ricercare, al momento di scegliere il terreno per
l’orto, zone che offrono naturalmente qualche riparo. In
mancanza di ripari naturali, si possono comunque creare
barriere vive o morte poste ad adeguate distanze tra i filari
che attenuino i danni da vento, tali da resistere alle ele-
vate velocità che talvolta può assumere. Tali barriere dette
“frangivento” devono essere costruite in posizione ortogo-
nale rispetto alla direzione dei venti dominanti. Esse bar-
riere, possono tuttavia risultare insufficienti o del tutto
inutili in zone collinari o di montagna ma anche di pianura,
laddove i venti soffino frequentemente intristendo i vege-
tali e danneggiando il fogliame, autentico laboratorio na-
turale dove, grazie alla fotosintesi clorofilliana, si
costruisce la massa vegetale da consumare tal quale
come prodotto edibile o da dove hanno origine gli zuc-
cheri, gli amidi ed altre sostanze da essi derivati, che com-
pongono foglie, frutti, tuberi ecc.
In commercio esistono vari tipi di materiali, con costi dif-
ferenziati che consentono la formazione di barriere fran-
givento. Nella scelta è bene orientarsi su stuoie multiuso,
da smontare e mettere al riparo nel periodo invernale per
riutilizzare poi per più anni. Inoltre sono preferibili stuoie
22